42nd Street
(USA 1932, 1933, Quarantaduesima strada, bianco e nero, 89m); regia: Lloyd Bacon; produzione: Darryl F. Zanuck per Warner Bros.; soggetto: dall'omonimo romanzo di Bradford Ropes; sceneggiatura: Rian James, James Seymour; fotografia: Sol Polito; montaggio: Thomas Pratt, Frank Ware; scenografia: Jack Okey; costumi: Orry-Kelly, Cheney Brothers; coreografie: Busby Berkeley; musica: Harry Warren, Al Dubin.
In piena Depressione Broadway è scossa dalla notizia che il famoso regista Julian Marsh ha intenzione di dirigere un nuovo spettacolo prodotto da Jones e Barry, Pretty Lady. Marsh è molto malato, ma nessuno lo sa. Egli raduna il suo cast e inizia le prove. Stella dello spettacolo è Dorothy Brock, che ha una storia d'amore segreta con un collega senza fortuna, Pat Denning, e che si porta dietro Abner Dillon, un riccone che la corteggia. Fra i molti, nel cast figurano Peggy, una ballerinetta di fila adocchiata da uno degli 'amorosi', Billy, e 'Anytime Annie', che rileverà Abner quando Dorothy lo manderà al diavolo. Le prove proseguono estenuanti dopo che Julian ha arringato la troupe sui sacrifici necessari per metter su lo spettacolo. E il regista non si ferma davanti a nulla: fa persino picchiare Pat da alcuni loschi individui per costringerlo a lasciare Dorothy, temendo che questa trascuri il lavoro. Finita la sua storia d'amore, Dorothy si butta nello spettacolo, ma si farà male a un piede a pochi giorni dal debutto. Julian è a terra, ma seguendo un generoso suggerimento di Anytime Annie tenterà la sorte con Peggy come protagonista. Il caso vuole che Peggy e Pat si incontrino e si conoscano simpatizzando tra loro: questa sarà la goccia finale per Dorothy che, approfittando dell'incidente che le è capitato, abbandonerà il lavoro per darsi all'uomo che ama. Peggy, a sua volta amata da Billy, verrà arringata dal regista in una memorabile scena e uscirà sul palcoscenico da sconosciuta, per ritornare fra le quinte da star.
Del cinema musicale, e di quello di Busby Berkeley in particolare, non ha molto senso riportare gli intrecci narrativi: il centro di questo cinema sono i numeri musicali, vale a dire una sorta di rallentamento dell'azione. In Berkeley, poi, almeno nei suoi film degli anni Trenta, essi sono di una sontuosità, di una inventiva, di un barocchismo da sfidare qualsiasi tentativo di descrizione. Non per questo, tuttavia, anche 42nd Street (firmato da Lloyd Bacon, uno dei più affidabili registi di casa Warner) non presenta forti possibilità di lettura in connessione al suo tempo. Specificamente, la critica ha messo bene in evidenza l'aspetto metaforico dell'intera pellicola, evidente rimando alla figura di Franklin D. Roosevelt e al New Deal. Julian Marsh non è infatti altri che il presidente degli Stati Uniti e la sua arringa alla troupe sui sacrifici che individualmente essi devono affrontare ai fini della buona riuscita dello spettacolo, affinandosi insieme come una sorta di corpo unico mosso da un unico intento, è chiaramente immagine del 'patto' cui il nuovo presidente chiamava tutti gli americani.
Resta il fatto che il film si identifica prima di tutto nei suoi numeri straordinari, fra i quali Shuffle Off to Buffalo, Young and Healthy e naturalmente quello del titolo. Si è spesso detto, e con ragione, che Berkeley concepiva la coreografia in termini militari: le sue chorines infatti, pur radiose e sorridenti, organizzano il loro posto nello spazio spettacolare con il geometrismo di una truppa di soldati. Esaltate nel potenziale erotismo della loro avvenenza, esse non si danno mai come individui ma come gruppo, quasi cloni l'una dell'altra nel biondo dei capelli, nel sorriso imposto alla bocca, negli identici costumi-uniforme che indossano. Questo ha naturalmente fatto gridare la critica femminista fra i Settanta e gli Ottanta allo 'scandalo' della donna-oggetto berkeleyana. In realtà, in più d'un suo musical Berkeley ha dimostrato di possedere una ben più profonda idea della donna (basti ricordare, nello stesso 1933, il personaggio-narratore di Joan Blondell nel numero The Forgotten Man di Gold Diggers of 1933 ‒ La danza delle luci di Mervin LeRoy, cattiva coscienza di una nazione che ha dimenticato i suoi eroi), sempre oggetto di desiderio, certo, ma ben più dinamica e intraprendente della maggior parte dei personaggi maschili.
I numeri berkeleyani hanno ben altro che questa misera ideologia da offrire. Presentati come numeri teatrali, essi rompono lo spazio angusto del palcoscenico per entrare in profondità in direzione normale a quella dello schermo attraverso movimenti di macchina che rimandano alla tecnica del microscopio: un particolare, un dettaglio viene avvicinato dall'obiettivo sino a diventare immagine di un microcosmo entro il quale il coreografo sviluppa la sua talvolta fiabesca immaginazione. Giocati sul contrasto fra i bianchi e i neri, e anche su quello, appunto, fra l'enormemente grande e l'enormemente piccolo, questi numeri esibiscono un geometrismo fondato sulla serialità delle forme e dei costumi, nonché sulla dinamicizzazione degli oggetti che a loro volta forniscono modelli formali per la costruzione delle coreografie in combinazioni inusitate. Quello più noto e tipico è legato alla tecnica del top shot (ripresa perpendicolare dall'alto) che filma le combinazioni delle chorines in modo che, a seconda delle diverse posizioni da loro assunte, esse formano immagini caleidoscopiche di fiori e di stelle.
Film considerato antesignano del modello backstage (il musical che in buona misura si svolge dietro le quinte e illustra le fasi di realizzazione dello spettacolo intrecciandole alla vita sentimentale dei protagonisti), 42nd Street è entrato nel mito hollywoodiano non meno di Stagecoach, Casablanca o Captain Blood (Capitan Blood, Michael Curtiz 1935) come quintessenza del genere cui appartiene. E Busby Berkeley attende ancora la rivalutazione critica che merita come il rivoluzionario uomo di cinema che fu.
Interpreti e personaggi: Warner Baxter (Julian Marsh), Bebe Daniels (Dorothy Brock), George Brent (Pat Denning), Ruby Keeler (Peggy Sawyer), Guy Kibbee (Abner Dillon), Una Merkel (Lorraine Fleming), Ginger Rogers ('Anytime Annie' Lowell), Ned Sparks (Thomas Barry), Dick Powell (Billy Lawler), Allen Jenkins (Mac Elroy), Edward J. Nugent (Terry Neil), Robert McWade (Al Jones), George E. Stone (Andy Lee), Henry B. Walthall (attore), Harry Akst (Jerry), Clarence Nordstrom (l'altro sposo), Toby Wing (ragazza del numero Young and Healthy), Al Dubin e Harry Warren (autori di canzoni), Tom Kennedy (Slim Murphy), Wallis Clark (Dr. Chadwick), Jack LaRue (malvivente), Louise Beavers (Pansy), Dave O'Brien (chorus boy), Patricia Ellis (segretaria), George Irving (medico del teatro).
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