AALBORG [pron. ólbor] (A. T., 65)
Quarta città della Danimarca per il numero degli abitanti, situata nella parte settentrionale del Jylland (Jutland), a sud del Limfjord, a circa 23 chilometri dal suo sbocco nel Kattegat. Nel 1925 aveva 42.461 abitanti (nel 1801 ne aveva 5580; nel 1860, 10.070; nel 1901, 31.460).
Segnalatasi assai per tempo quale centro commerciale, in una ottima posizione per la pesca delle aringhe e per il traffico, volto specialmente verso la Norvegia, Aalborg riuscì ad ottenere diritto di città nel 1342. Nel Medioevo fu fortificata ed ebbe parecchie chiese e conventi. Durante la Riforma fu teatro di lotte sanguinose e divenne sede di un vescovado importante (1554). Grande importanza acquistò nel commercio, in séguito al decadere della Hansa. Il suo periodo più splendido fu tra la seconda metà del sec. XVI e il principio del XVII; al qual tempo appunto risalgono molte delle sue case borghesi, che le conferiscono, anche oggidì, una fisionomia tutta speciale. In séguito, la città ebbe a soffrire assai per le numerose guerre tra la Svezia e la Danimarca; e allorché questa, nel 1814, cedette la Norvegia, A. ne risentì tale danno, da rinunciare alla pesca delle aringhe. Negli ultimi decennî, Aalborg si è sviluppata con una rapidità insolita alle città danesi, per effetto del miglioramento apportato alle comunicazioni dalle ferrovie e dalla sistemazione del porto; ed ora essa ha un importante commercio e industrie fiorenti (fabbriche di cemento, di macchine agricole, distillerie, manifatture di tabacchi, ecc.). Il vecchio quartiere conserva sempre il suo carattere d'antichità, e contiene una delle case borghesi più notevoli, fabbricata tra il 1623 e il 1624. Tra gli edifici di Aalborg degni di nota, sono anche da ricordare un antico ospedale e un vecchio castello. Sul Limfjord presso Aalborg sono stati costruiti due ponti, l'uno di barche, della lunghezza di 579 metri, l'altro ferroviario, della lunghezza di 377.