ABAD Y QUEIPO, Manuel José
Vescovo, nato a S. Maria de Villarpedre (Asturie) il 26 agosto 1751; morto il 1825. Essendo giudice di testamenti, di cappellanie e opere pie a Michoacán nella Nuova Spagna, ebbe agio di raccogliere numerosi dati statistici e politici sulle popolazioni del vicereame e sul loro stato morale e sociale. Nominato vescovo della stessa diocesi, fece frequenti rimostranze alle autorità spagnole, allo scopo di migliorare le sorti delle razze che si trovavano in condizioni d'inferiorità economica e politica, e di evitare così le gravi perturbazioni che cominciava a produrre nell'equilibrio sociale il decreto del 26 dicembre 1804, mirante al consolidamento dei beni e delle prerogative del clero messicano a favore del governo spagnolo: per conservare il predominio della Spagna in America egli invocava un governo liberale e giusto, che promovesse la redenzione delle classi oppresse e la distruzione di ogni genere di monopolio. I suoi perseveranti sforzi furono interrotti dal movimento d'indipendenza della Nuova Spagna, che egli cercò invano di combattere, scomunicando i primi insorti e opponendo alle perturbazioni economiche una nobile e feconda politica di concordia. Chiamato in Ispagna nel 1815, dopo drammatiche avventure in cui, alternativamente, figurò come ministro di grazia e giustizia, come prigioniero dell'Inquisizione, come membro della Giunta provvisoria del governo, come deputato per le Asturie e vescovo di Tortosa, morì recluso in un convento, vittima del malcontento suscitato dai suoi continui sforzi filantropici. A lui si deve la soppressione dell'Inquisizione (8-9 marzo 1820). Le sue più importanti rimostranze fatte alle autorità furono raccolte in Obras sueltas da J. L. Mora (Parigi 1837).
Bibl.: J. Garcia Icazbalceta, in Bibl. de aut. mexic., XX, Messico 1899.