Abbagliato
Soprannome (forse equivalente a " l'ingannato " o a " l'illuso ", meno probabilmente a " l'accecato ") col quale per i più è indicato Bartolommeo de' Folcacchieri, citato da D. (If XXIX 130-132) come uno dei dodici giovani senesi che, nella seconda metà del sec. XIII, formarono la nota brigata spendereccia (non identificabile, se non altro per ragioni cronologiche, con la " brigata nobile e cortese " di Niccolò di Nisi, dei primi decenni del sec. XIV, cantata da Folgore da San Gimignano). D., che di Caccia d'Asciano dice che dilapidò con la brigata godereccia il suo ingente patrimonio, afferma ironicamente che l'A., in quelle pazze spese, proferse, e cioè dimostrò, suo senno. E se non senno, certo inventiva e fantasia occorsero a quei giovani gaudenti che, come dice il Buti, vivevano " molto lussuriosamente e prodigalmente, stando in cene e in desinari, sempre cavalcando bellissimi cavalli ferrati con ferri d'ariento, vestendo bellissime robe, tenendo famigli vestiti a taglia e spenditori, facendo sempre più e più vivande e di grande spesa ".
L'A., fratello del rimatore Folcacchiero de' Folcacchieri, nonostante le giovanili dissipatezze (cui doveva essere proclive, se nel 1278, quando già ha fatto parte del consiglio del comune, è multato perché sorpreso a bere in una taverna), fu figura di un certo rilievo nella vita cittadina. Oltre che consigliere, fu cancelliere nel 1279, gonfaloniere dell'esercito nel 1278 e nel 1280, degli officiali del Terzo di Camollia eletti " ad aextimationem mendarum civitatis " nel 1281, rettore del castello di Campagnatico nel 1288, podestà di Monteriggioni e di Monteguidi rispettivamente nel 1290 e nel 1300. Inoltre, capitano degli stipendiarii del comune in Maremma dal 1289 al 1292, fu al servizio del comune di San Miniato e Capitano della Taglia Guelfa in Toscana. Ma D. lo ricorda, con Caccia d'Asciano, solo come socio della brigata " fatua " (così la definisce Benvenuto): degni rappresentanti entrambi, per l'austero poeta, della vana gente senese.
Bibl. - C. Mazzi, Documenti senesi intorno a persone o ad avvenimenti ricordati da D. A., in D. e Siena, Siena 1921; sull'inattendibilità della proposta identificazione della ‛ brigata spendereccia ' con la " brigata nobile e cortese " di Folgore da San Gimignano, vedi F. Neri, I sonetti di Folgore da San Gimignano, città di Castello 1914, 17 ss. Diversa interpretazione in A. Vannini, La brigata spendereccia e B. F., in " Giorn. d. " XXII (1914) 63-66.