ABBAINO
. Finestra aperta sul tetto per rendervi possibile l'accesso, o per dare luce e aria ad ambienti circostanti, utilizzabili come granai, soffitte, o come ambienti di abitazione. L'importanza dell'abbaino è maggiore o minore a seconda della funzione cui è destinato, e dello stile, del carattere e della sontuosità del prospetto esterno.
Secondo le loro forme e posizioni, gli abbaini prendono nomi diversi, e cioè:
a) abbaino a comignolo, aperto nella sommità del tetto e coperto a guisa di frontone; b) abbaino convesso, coperto ad arco circolare, c) abbaino alla cappuccina, coperto a falde di tetto; d) abbaino fiammingo, costruito ordinariamente in muratura, terminante a timpano e appoggiato al cornicione; e) abbaino quadrato, la cui larghezza è uguale all'altezza, chiuso superiormente da un architrave; f) abbaino rotondo, con copertura a volta e apertura circolare; frequentemente adoperato nelle cupole; g) sinonimo di lucernario.
Quasi certamente l'origine di tali finestre è settentrionale: poiché i tetti delle contrade meridionali, con falde assai poco inclinate per la scarsa frequenza di piogge e la quasi assoluta mancanza di abbondanti nevicate, male si potevano prestare ad alcuna utilizzazione pratica degli ambienti sottostanti. I primi abbaini comparvero nella Francia settentrionale, nella Germania settentrionale e nelle Fiandre, ove l'inclinazione dei tetti raggiungeva in media all'incirca i 45°: costruiti esclusivamente in legno e molto in ritiro, per l'illuminazione e l'aerazione di soffitte, o, più raramente, di granai, ricavati negli ambienti a tetto. Man mano che si generalizzò l'uso di utilizzare e di abitare tali ambienti, essi vennero costruiti in muratura e portati sempre più in facciata, per dare agli abitanti la possibilità di godere della vista della strada, o del cortile, o del giardino sottostante. Cominciarono allora ad acquistare importanza architettonica e a costituire ornamento organico e originale delle facciate spesso troppo severe e nude, interruzione elegante e varia della linea orizzontale di gronda, coronamento leggero di prospetti frequentemente uniformi e pesanti.
Soprattutto per opera di architetti francesi e fiamminghi, nel secolo XIV e nel XV, la loro veste e funzione architettonica divenne veramente importante: l'ornamentazione, intonandosi allo stile del tempo, fu fastosa ed elegantissima, nei montanti laterali e nel timpano; tutta costituita da sottili ramificazioni fiorite, da pinnacoli, campanelle, archetti rampanti, e arcatelle a giorno (l'Hôtel di Cluny a Parigi, il notissimo Palazzo di giustizia di Rouen, il castello di Blois ne offrono magnifici esemplari). Assai spesso l'agilità e la ricchezza della decorazione è pittorescamente messa in rilievo dalle balaustrate svelte e sottili, correnti lungo tutto il cornicione, da un abbaino all'altro, e dalla semplicità e severità dei muri quasi nudi della parte inferiore del prospetto. Frequentemente, in questo secolo XV e nel successivo, gli abbaini sono anche a più ordini di aperture: e in alcune regioni, soprattutto nelle Fiandre, in Germania e in Inghilterra, ove sempre, per il clima troppo freddo, le torricelle a vetri e i bow-windows tengono il luogo delle nostre altane e delle nostre balconate, hanno pianta poligonale. Costruiti quasi sempre in legno e in ritiro, per il grande sviluppo delle vetrate e per le visioni pittoresche che offrono, questi abbaini rendono gai e salubri gli ambienti a tetto.
Col Rinascimento, anche l'ornamentazione e le modanature degli abbaini assunsero forme classiche, pur conservando, nelle prime costruzioni, le caratteristiche salienti dello stile gotico: il movimento verticale delle masse, e i pinnacoli.
Un esempio tipico ci è offerto dagli abbaini del castello di Azay-le-Rideau, ove i pinnacoli fioriti, le campanelle e gli archetti gotici sono sostituiti da balaustre, dalla conchiglia e da volute italiane.
Il frontone classico, in questo periodo, è immancabilmente il coronamento degli abbaini: talvolta semplice e nudo, ridotto alle sue linee essenziali; più spesso ornato da fiaccole stilizzate. Ma nel sec. XVII, soprattutto, esso acquista il carattere sontuoso e fastoso dello stile barocco; vediamo quindi gli abbaini degli edifici arricchirsi spesso persino di un pesante attico, costituito da semicolonnine che inquadrano o una targa, o un nicchione (per una statua) e sorreggono un frontone spesso spezzato, spesso festonato, raccordato con volute alla parte inferiore dell'abbaino.
Alla fine del secolo XVII vediamo persino, nella Francia settentrionale, introdursi l'uso di ornare gli abbaini esclusivamente con gruppi di sculture, spesso di carattere simbolico, come caschi, corazze, stemmi, ecc. (Castello di Courseulles).
In Italia i pochi esempî di abbaini si riducono semplicemente a finestre aperte sui tetti per dare luce e aria a scale, a studî e a fienili (casa alla Trinità dei Monti, in Roma; casa, ora distrutta, in via della Salara vecchia, in Roma anche questa). Assai raramente essi rivestono vero e proprio carattere architettonico.
L'eclettismo dell'architettura moderna ha ripreso oggi questo elegante motivo, caduto in disuso quasi completamente anche oltralpe dopo il sec. XVII, per imprimere un organico movimento verticale alle facciate, e spezzare, con ritmo originale, la monotonia delle lunghe linee orizzontali dei cornicioni.