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ABBAYE

di Silvio D'AMICO - Enciclopedia Italiana (1929)
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ABBAYE

Silvio D'AMICO

. Si è dato il nome di gruppo dell'Abbaye ad una piccola comitiva di letterati francesi, che sulla fine del 1906 fondarono una specie di libera comunità nelle mura dirute d'un'abbazia decrepita e abbandonata, sulle rive della Marna a Créteil. I primi cinque furono: René Arcos, Georges Duhamel, Albert Gleizes, Henri Martin e Charles Vildrac con sua moglie; a questi si aggiunsero poi Alexandre Mercereau con sua moglie, Berthold Mahn, Albert Doyen e sua moglie. Il vincolo spirituale che legava gli abitanti dell'Abbaye era abbastanza vago: amore dell'arte disinteressata, desiderio di solitudine, e aspirazioni indeterminatamente pacifiste e umanitarie (a cui forse si dovettero, dopo la guerra, le accuse di bolscevismo lanciate contro i suoi componenti). Sotto la guida di un amico tipografo, il Linard, i letterati s'improvvisarono operai, con macchine e caratteri acquistati per loro da un nuovo confratello, Henri Martin Barzum; e pubblicarono una ventina di volumi, fra cui Des legendes, des batailles di Duhamel, Tragedie des Espaces di Arcos, Passiflora di Montesquiou, ecc. Numerosi ospiti accorsero all'Abbaye, per visite o per soggiorni più o meno lunghi; fra essi F. T. Marinetti, e Jules Romains che portò al gruppo le sue teorie sull'unanimismo, in cui più tardi si è voluto a torto vedere una sorta di programma estetico dell'Abbaye. Nel parco si tennero sedute letterarie e musicali. Il gruppo si sciolse al principio del 1908, dopo quattordici mesi, per mancanza di mezzi economici e anche per disaccordo fra i suoi componenti.

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