‛ABD ar-RAḤMĀN (\arabo\)
Nome di cinque sovrani omayyadi della Spagna.
1. ‛Abd ar-Raḥmān I, figlio di un figlio del califfo omayyade Hishām, fu il solo Omayyade sfuggito alla strage della famiglia per opera di Abū'l-‛Abbās nel 132 ègira = 750 d. C. (v. omayyadi; ‛abbāsidi). Errò a lungo nell'Africa settentrionale, ospitato dalle tribù arabe rimaste fedeli agli antichi sovrani, finché, passato in Ispagna, gli riuscì di stabilire il suo dominio su Cordova (138 = 756) e poi sull'intera Spagna musulmana. In mezzo a gravi difficoltà, cagionate dall'opposizione dell'aristocrazia araba e dall'irrequietezza dell'elemento berbero, seppe non solo mantenersi sul trono, ma organizzare lo stato e consolidare la sua dinastia. Proseguì la marcia verso settentrione, scontrandosi con successo coi Franchi di là dall'Ebro, ma non gli riuscì di ritogliere definitivamente a Carlo Magno le conquiste da questo fatte. Morì nel 172 ègira = 788 d. C.
2. ‛Abd ar-Raḥmān II, pronipote del precedente e 4° principe (emiro) di Cordova, protesse le scienze, le lettere e le arti (206-238 ègira = 822-852 d. C.).
3. ‛abd ar-Raḥmān III, nipote in quinto grado del precedente e 8° emiro di Cordova, si proclamò califfo, probabilmente spinto dall'esempio del califfato fāṭimida (v. califfato; faṭimidi). Durante il suo lunghissimo regno (300-350 ègira = 912-961 d. C.) assicurò la pace e la prosperità interna e rafforzò la potenza del regno arabo di Spagna; protettore degli studî e delle arti, edificò la grande moschea az-Zahrā' "la Splendida",' (v. cordova), fondò una scuola di studî superiori e una biblioteca, procurò alla Spagna il primo posto tra gli stati musulmani per splendore di civiltà. Lo assistette a lungo nella sua attività politica, amministrativa e culturale il suo celebre ministro al-Manṣūr (Almanzor [v.]).
4. ‛abd ar-Raḥmān IV, 13° emiro e 6° califfo (408 èg. - 1018 d. C.)
5. ‛abd ar-Raḥmān V, 14° emiro e 7° califfo (414 èg. = 1023 d. C.). Questi due ultimi, entrambi pronipoti di ‛Abd ar-Raḥmān III, la cui successione è interrotta dall'occupazione del trono per parte di pretendenti ribelli, appartengono all'ultima fase della decadenza del califfato di Cordova e i loro brevissimi regni sono storicamente insignificanti.