‛ABD ul-MEGĪD II
Califfo ottomano (1922-1924), il primo e l'ultimo ch'ebbe tale titolo senza l'altro di sultano. Nato il 30 maggio 1868, secondogenito del sultano ‛Abd ul-‛Azīz; fu eletto "Califfo dei musulmani" dalla Grande assemblea nazionale turca di Angora il 18 novembre 1922 in seguito alla fuga di Meḥmed VI da Costantinopoli (17 novembre 1922). Già il 1° novembre di quell'anno la Grande assemblea nazionale turca aveva deliberato la separazione del sultanato dal califfato e l'abolizione del sultanato ottomano. ‛Abd ul-Megīd ricevette il riconoscimento e l'omaggio di gran parte del mondo musulmano; ma presto la sua posizione di califfo antistorico e illegittimo, quasi "capo spirituale" dell'Islām, apparve insostenibile. La Grande assemblea, con il pretesto che ‛Abd ul-Megīd cospirasse ai danni della sovranità nazionale turca, abolì il califfato ottomano (3 marzo 1924). ‛Abd ul-Megīd all'alba del 4 marzo abbandonò il palazzo di Ḍōlmah Bāghčeh a Costantinopoli, dove aveva preso dimora, e venne in Svizzera, poi in Italia (S. Remo), quindi si stabilì a Nizza. Egli non ha rinunciato al suo titolo di califfo, benché soltanto i suoi intimi glielo riconoscano.
Bibl.: Oriente moderno (rivista mens. dell'Ist. per l'Oriente di Roma), II-VII (1922-1927); si veda specialmente l'articolo di C. A. Nallino, La fine del così detto Califfato ottomano, riv. cit., IV (1924), pp. 137-153.