ABD
. Vocabolo che, con lievi varianti nel vocalismo, significa "servo, schiavo" nella maggioranza delle lingue semitiche; preso nel senso religioso di "devoto" ad una divinità, entra nella composizione di molti nomi propri di persona (formati appunto con ‛abd seguito dal nome di un Dio) presso i Fenici, i Cartaginesi, i Nabatei, i Siri (pagani e cristiani) e gli Arabi (prima e dopo l'islamismo); invece appare raramente in nomi teofori ebrei. P. es. in fenicio ‛Abd Eshmūn, ‛Abd Milqart, ‛Abd ‛Ashtart, ‛Abd Alōnīm "il servo degli dèi" (Abdalonĭmus degli scrittori latini, ‛Αβδαλώνυμος dei greci), ‛Abdoh "il servo di lui" (cioè del Dio Ba‛l) ecc.; presso i Siri cristiani 'Abd Īshō‛ (così nella pronunzia siro-orientale o nestoriana) od ‛Ebed Yeshū‛ (così nella pronunzia siro-occidentale) "servo di Gesù", ‛Abd Mĕshīḥā "servo del Messia". Presso i Cartaginesi spesso ‛abd diventa bod; quindi Bod Eshmūn, Bod Milqar (il Bomilcar dei Latini), Bod ‛Ashtart (il Βοδόστωρ degli scrittori greci). Presso gli Arabi dopo l'islamismo, e quindi presso tutti i popoli musulmani, hanno preso sviluppo straordinario i nomi personali composti con ‛abd e il vocabolo Allāh "Dio" od uno dei numerosissimi (oltre cento) epiteti di Dio, p. es. ‛Abd Allāh (v.), ‛Abduh "il servo di Lui (Dio)", ‛Abd ar-Raḥmān "il servo del Misericordioso", ‛Abd al-Qādir "il servo dell'annipotente" ecc. Molto più rari, e d'uso relativamente recente, sono i nomi personali composti con ‛abd e un vocabolo alludente a Maometto, ossia ‛Abd an-Nabī "il servo del Profeta" e ‛Abd ar-Rasūl "il servo dell'Apostolo"; esclusivamente fra musulmani sciiti s'incontrano ‛Abd ‛Alīed ‛Abd al-Ḥusain (dal nome del figlio di ‛Alī e Fāṭimah, quindi nipote di Maometto). Nei paesi musulmani s'incontrano nomi di località composti nel modo testé indicato; ma allora si tratta del nome di pii od illustri personaggi, dato al luogo ove essi vissero o morirono.