Vedi ABDERA dell'anno: 1958 - 1994
ABDERA (v. vol. I, p. 3 e s 1970, p. I)
Recenti scavi nella città e nelle sue necropoli hanno messo in luce nuovi elementi che illustrano le fasi più antiche di A. e il centro bizantino a questa succeduto con il nome di Polystylon.
Gli scavi hanno localizzato due cinte murarie: quella meridionale (peribolo I) racchiude la città di età tardoclassica ed ellenistica, che si trova presso l'attuale linea di costa; a NO della cinta meridionale è stato di recente evidenziato un secondo peribolo che doveva appartenere alla città di età arcaica e che rivela due fasi edilizie. La cronologia iniziale della fase più antica non è stata ancora puntualizzata con sicurezza, mentre la sua definitiva distruzione dovrebbe porsi tra la fine del VI e gli inizi del V sec. a.C. quando, all'angolo NO di questo peribolo, ne venne eretto un secondo con andamento quasi parallelo.
All'esterno dell'angolo NO del peribolo settentrionale si è localizzato il santuario di una divinità femminile (Demetra o una ninfa), in cui і rinvenimenti più antichi risalgono alla fine del VI sec. e і più tardi tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C.
Rinvenimenti dall'area interna al peribolo settentrionale (ceramica, terrecotte architettoniche, figurine, monete) assicurano la sua occupazione dal VII fino alla fine del IV sec. a.C., ma gli edifici finora scavati appartengono al V e al IV secolo. Dai materiali rinvenuti negli scavi e in superficie nel peribolo settentrionale di Α., si deduce l'abbandono di quest'a rea dopo la metà del IV sec. a.C. e il trasferimento della vita cittadina all'interno del peribolo meridionale, dove si sviluppò la città di epoca ellenistica e romana. È probabile che l'abbandono del peribolo settentrionale sia contemporaneo alla comparsa del sistema ippodameo nella città del peribolo meridionale e, se non alla costruzione, almeno al restauro di quest'ultimo. Non conosciamo quali eventi storici abbiano determinato così radicali trasformazioni urbanistiche; sembra tuttavia certo che anche і notevoli ritrovamenti geomorfologici provocati sulla spiaggia di A. dal delta del Nesto, possono aver giocato un qualche ruolo in questo fenomeno. Come, infatti, hanno dimostrato recenti ricerche geomorfologiche nell'area del peribolo settentrionale, la prima colonia di epoca arcaica era venuta a stabilirsi sul fondo di un'insenatura oggi completamente obliterata dai depositi alluvionali del Nesto. Gli scavi nel peribolo meridionale delle mura di A. hanno permesso di localizzare e in parte di mettere in luce edifici della città di età tardo-classica, ellenistica e romana. L'impianto urbano, costituito in base al sistema ippodameo, aveva due porti ed era circondato da una cinta muraria di fortificazione con un'acropoli interna, anch'essa fortificata, dominante dall'alto il porto occidentale. Lungo il braccio occidentale del muro di cinta è stata scavata una porta fiancheggiata da due torri; all'interno delle mura si sono portati alla luce settori di isolati abitativi ed è stato messo in evidenza il sistema viario cittadino. Gli edifici scavati sono abitazioni private, le più antiche delle quali si datano alla metà del IV sec. a.C. Il caratteristico tipo architettonico di casa è quello microasiatico (v. p.es. le case di Priene). L'unico edificio pubblico finora scoperto è il teatro, in uno stato di conservazione assai precario; la sua posizione all'angolo NO del peribolo settentrionale costituisce un elemento per una datazione alta.
Tra gli edifici privati, scoperti nello scavo, presentano particolare interesse una casa con pavimento a mosaico (Casa dei Delfini), un edificio adibito a deposito di anfore e un complesso di costruzioni in cui si è riconosciuta una bottega di coroplasti.
Nella città a schema ippodameo la vita continuò fino in età romana. In epoca tardo-romana, probabilmente in seguito a qualche inondazione, il tessuto urbanistico della città viene sconvolto e si costruiscono nuovi edifici al di sopra delle mura e del precedente sistema viario; a tale periodo dovrebbe appartenere anche l'edificio termale all'esterno del muro occidentale.
A breve distanza dal peribolo settentrionale di Α., verso N, è stata individuata una necropoli di fine VII-inizî VI sec. a.C. con molte sepolture infantili. Attualmente mancano ancora trovamenti databili al secondo quarto del VI sec. a.C., che assicurino la continuità d'uso dalla prima coIonia di Clazomene (654 a.C.) alla successiva deduzione di coloni da Teos (545 a.C.). Scavi nella vasta necropoli a tumuli che si estende a N e a NO della città hanno restituito interessanti materiali principalmente del VI, del V e del IV sec. a.C.; è stato possibile accertare che і tumuli erano tombe di famiglia racchiudenti sepolture terragne, a cista, in làrnakes, in pìthoi con copertura a tegole о sepolture a incinerazione primaria. Il più frequente rito di incinerazione è infatti documentato da grandi fosse, sul luogo stesso della deposizione definitiva, entro le quali il defunto era cremato assieme al corredo.
I trovamenti dalla città e dalle necropoli provano che in età arcaica A. si trovava sotto l'immediato influsso culturale della Ionia (stele con anthèmia, sarcofagi dipinti di tipo clazomenico, terrecotte architettoniche, statuette). Nel IV e nel IV sec. a.C. è evidente anche ad A. la comparsa dell'arte attica, sia nella presenza di opere importate, sia nell'imitazione dello stile attico da parte di coroplasti e scultori in marmo locali.
Tombe di epoca ellenistica sono state localizzate all'interno del peribolo settentrionale, area in questo periodo non più destinata ad abitazione.
Non è stata ancora ben chiarita la fine della città antica di Α.; da sporadiche monete e anche dalla probabile presenza di una chiesa paleocristiana con battistero al di sotto della chiesa episcopale di età medio bizantina costruita nell’XI sec., si è ipotizzato che A. non fosse stata completamente abbandonata in epoca paleocristiana. In età medio bizantina A. è contraddistinta da un nuovo nome: PolystyIon. A quest'epoca risale l'apprestamento della cinta difensiva sull'acropoli della città antica, poggiante sopra le mura di età classica e romana. All'interno della cinta muraria della cittadella bizantina, gli scavi hanno messo in luce la già menzionata chiesa episcopale. La basilica cimiteriale extramurale, con l'estesa necropoli del IX-XI sec. d.C., si data al VI-IX secolo. Rifacimenti alle mura di Polystylon vennero effettuati nell'epoca dei Paleologi, mentre una chiesa a una navata, con cupola, circondata da un cimitero, si data alla fine del Xll-inizî del XIII sec.
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(Ch. Kukuli-Chrysanthaki)