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Gurnah, Abdulrazak

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Scrittore tanzaniano (n. Zanzibar 1948). Arrivato in Inghilterra come rifugiato alla fine degli anni Sessanta, ha insegnato letteratura postcoloniale e inglese all’Università del Kent, a Canterbury. I suoi principali interessi accademici di ricerca riguardano la scrittura postcoloniale e i discorsi associati al colonialismo, in particolare attinenti all’Africa, ai Caraibi e all’India. I suoi libri, una decina di  romanzi e una serie di racconti, sono tutti scritti in lingua inglese. Il suo romanzo d’esordio è del 1987 Memory of Departure, a cui hanno fatto seguito: Pilgrims Way (1988), Dottie (1990), Paradise (1994, trad. it. 2007, selezionato per il Booker Prize e per il Whitbread Prize), Admiring Silence (1996), By the Sea (2001, trad. it. Sulla riva del mare 2002, selezionato per il Booker Prize e finalista per il Los Angeles Times Book Awards), Desertion (2005, trad. it. Il disertore 2006), The Last Gift (2011), Gravel Heart (2017; trad. it. 2023), Afterlives (2020; trad. it. Voci in fuga, 2022). La sua opera è incentrata sulla questione del rifugiato, stravolgendo la prospettiva coloniale per evidenziare quella delle popolazioni indigene. Nel 2021 gli è stato conferito il premio Nobel per la letteratura "per la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti".

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