abduzione
abduzione schema di ragionamento che si differenzia dall’induzione e dalla deduzione per la sua minore capacità dimostrativa. Aristotele considerava l’abduzione (in greco apagōghé) come forma deduttiva dalle conclusioni incerte, e più precisamente come il sillogismo in cui la premessa maggiore è certa, quella minore incerta; la conclusione ha dunque una certezza inferiore o uguale alla premessa minore. In epoca moderna, tale schema è stato valorizzato e riformulato dal logico e filosofo statunitense Ch.S. Peirce, che lo ha considerato come uno degli schemi fondamentali per il formarsi dei convincimenti inferenziali che agiscono nel ragionamento informale quotidiano e come il primo passo del ragionamento scientifico. Prima di tutto c’è un convincimento generale (regola), quindi una conferma sperimentale (i singoli risultati osservati) e infine un giudizio sull’evento (il caso in esame). Peirce ha chiamato «abduzione» la mossa inferenziale con cui si passa da certi fatti osservati alla supposizione di un principio generale che li spiega. L’abduzione non è una semplice generalizzazione (come l’induzione) perché l’ipotesi esplicativa congetturata non è sullo stesso piano dei fenomeni che deve spiegare.