Bikila, Abebe
Etiopia • Jirou (Mout), 7 agosto 1932-Addis Abeba, 25 ottobre 1973 • Specialità: Maratona
È stato il più grande maratoneta di tutti i tempi. La sua carriera sportiva iniziò quando, poco più che diciassettenne, fu arruolato nella guardia del Negus. A 21 anni vinse con straordinaria facilità una gara di cross country. Il suo primo allenatore fu un ufficiale, Nourou Edjersa, ma toccò poi allo svedese Oni Niskanen ‒ responsabile della Croce Rossa in Etiopia e tecnico nazionale ‒ indirizzarlo alla maratona e prepararlo per l'Olimpiade di Roma del 1960. Nella gara di selezione, Bikila vinse facilmente in 2h21′23″, risultato straordinario perché ottenuto ai 2400 m di altitudine di Addis Abeba. In allenamento, Niskanen gli fece correre la distanza di 32 km sia con le scarpe sia senza: a piedi nudi Bikila impiegò 1h45′, quasi un minuto e mezzo meno che con le scarpe. Pochi giorni prima di partire per Roma, riprovò ancora sulla stessa distanza, sempre scalzo: 1h42′36″, una media di 3,10″ al chilometro a 2000 m di altitudine. A Roma, il 10 settembre 1960, non gli costò nessuna fatica seguire il ritmo imposto dal marocchino Abdesseledem ben Rhadi e attaccarlo al 41° chilometro, poco dopo le Terme di Caracalla. Al traguardo, fissato all'Arco di Costantino, arrivò in 2h15′16,2″, record olimpico e miglior prestazione mondiale sulla distanza, con un distacco di 100 m su Rhadi. Il trionfo di Roma fu replicato quattro anni dopo a Tokyo, con un altro record ma, questa volta, con le scarpe: 2h12′11,2″. Nessuno, prima di Bikila, aveva mai vinto la maratona olimpica due volte. Nel 1968 partecipò alla maratona di Città del Messico ma un grave problema muscolare lo costrinse al ritiro dopo 17 km. Fu l'ultima corsa della sua vita. A fine di marzo 1969 rimase paralizzato in seguito a un incidente stradale. L'imperatore Hailé Selassié, della cui guardia imperiale Bikila era capitano, lo fece portare a Londra per tentare un recupero, ma le fratture alla colonna vertebrale erano senza speranza di guarigione. Quando morì, per emorragia cerebrale all'ospedale di Addis Abeba, gli furono tributati onori solenni, con la partecipazione di centinaia di migliaia di persone e alla presenza dell'imperatore. Il feretro era preceduto da un soldato che portava le due medaglie d'oro olimpiche conquistate da Bikila.