ABHÂ, Mâr, di Kaškar
Autore siriaco nestoriano del VI e VII secolo, noto specialmente per un libro di diritto che egli scrisse in lingua siriaca.
Era molto ben visto alla corte del re sasanide Cosroe II (590-628), il quale lo inviò ambasciatore presso l'imperatore bizantino Mauricio (582-602). Mâr Abhâ aveva una vasta cultura e i suoi scritti vertono sui campi più disparati della letteratura siriaca. Egli scrisse di filosofia (si fa menzione da parte di qualche bibliografo siriaco di un suo lavoro su tutta la logica di Aristotele, lavoro del quale non si è conservata però nessuna copia), di astronomia, di medicina. Inoltre fece parecchie versioni dal greco. Oltre questa lingua egli conosceva anche l'ebraico e il persiano. Di lui si menzionano ancora lettere e varî commenti.
Mâr Abhâ fu patriarca nestoriano dal 539-552 d. C. Il suo libro di diritto reca il titolo: Sopra i limiti dei rapporti sessuali e sopra la presa delle donne (cioè il matrimonio). Esso è diviso in cento capitoli o articoli e rappresenta, per quanto si sappia ora, il tentativo piu antico di letteratura giuridica nell'Oriente cristiano. Il libro è veramente un commento agli impedimenti matrimoniali della legge mosaica, contenuti in Levitico XVIII e XX, 10-21. L'autore vi giustifica le disposizioni della legge dell'Antico Testamento e combatte le dottrine della religione mazdaica sul matrimonio.
Bibl.: A. Baumstark, Gesch. der syr. Literatur, Bonn 1922, pp. 123-124; E. Sachau, Syrische Rechtsbücher, Berlino 1914, III, pp. xxii, xxvii e 258-285.