ABIATAR (ebraico 'Ebhyāthār; i Settanta 'Αβιάϑαρ; Giuseppe Flavio, Ant., VI, 14, 6, 'Αβιάϑαρος; Vulgata Abiathar)
Gran Sacerdote israelita, figlio di Achimelech (I Re [Samuele], XXII, 20), e fedele seguace di David. Allorché il re Saul fece uccidere in Nobe Achimelech, padre di A., insieme con gli altri sacerdoti, perché aveva prestato aiuto al rivale David, A. scampò dalla strage e si rifugiò presso David a Ceila (I Re [Samuele], XXIII, 6). Assistette poi sempre David col suo ufficio sacerdotale, sia consultando per lui Dio (I Re [Samuele], XXIII, 9 segg.; XXX, 7), sia più tardi nel trasporto solenne dell'Arca a Gerusalemme (I Cronache, XV, 11; cfr. III [I] Re, II, 26). Quando David fuggì da Gerusalemme per sottrarsi a suo figlio Assalonne, A. ricevette ordine di rimanere in città (II Re [Samuele], XV, 24-29), donde mandava a David informazioni sulle azioni di Assalonne (XV, 35-37; XVII, 15). Ma sul finir della vita di David, A. lo tradì favorendo Adonia, figlio di David, nelle sue pretese al trono (III [I] Re, I, 7 e 19); e se, come Adonia, non fu ucciso anche A., bensì solo confinato nella sua possessione di Anathoth, fu per un riguardo speciale che il nuovo re Salomone ebbe all'antica fedeltà e alla dignità sacerdotale di A. (III [I] Re, II, 26-27).
Il passo di II Re [Samuele], VIII, 17 Achimelech figlio di Abiatar (ripetuto in I Cronache XVIII, 16, col peggioramento in Abimelech) è da leggersi certamente invertendo i due nomi proprî, come ha la versione siriaca. Per la menzione di A. in Marco, II, 26, v. achimelech).