Vedi ABIDO dell'anno: 1958 - 1994
ABIDO (῎Αβυδος; eg. e' bôṣe, 'bṣ.w., copto ebōt)
Al limite meridionale del Medio Egitto, è città di antiche tradizioni e centro funerario già per i re arcaici. Vi si installò poi il culto di Osiride, il dio dell'Aldilà; cosicché chiunque lo potesse si fece là rappresentare da una stele, onde partecipare dei vantaggi del luogo sacro. La necropoli regia arcaica è composta di tombe parallelepipedi in mattoni crudi, con nicchioni esterni, munite talvolta di rifiniture in pietra. Di due re della Il dinastia sono stati identificati resti di palazzi, che nella ampiezza assunta dai muri di cinta e nel complicato sistema delle porte mostrano quelle che saranno caratteristiche delle future fortezze egizie. Attorno ai sepolcri regî era una necropoli che ha restituito un notevole numero di stele, assai irregolari di contorno e assai elementari di disegno; ma la stele regale del "Re Serpente" raggiunge uno dei vertici dell'arte egizia arcaica. Fuori da un rigido frontalismo, la composizione impianta un sistema di ritmi fra le sue due metà, che sarà in seguito fecondo di sviluppi. Il 1° periodo intermediario dà ad A. un nuovo tipo di sepolcro civile, che consta di una maṣṭabah in mattoni crudi usata come basamento di una piramide. Dentro, una camera a vòlta serve per la deposizione. I monumenti più noti della località sono però i grandi templi funerarî della XIX dinastia, quello di Sethos I e del figlio Ramesses II. Il primo è distrutto nei suoi elementi più avanzati, e cioè un pilone che dava accesso a un cortile quadrato, da cui per un secondo pilone si passava ad un secondo cortile. Ma, dal fondo di questo in là, la costruzione è quasi completamente mantenuta. La pianta presenta una serie di curiose anomalie: il ripetersi delle ipostile, il moltiplicarsi delle cappelle e soprattutto lo svilupparsi dell'ultima parte del tempio ad angolo retto con il corpo principale. Già Strabone, che chiama questo tempio il Memnonio, notava la curiosità dell'insieme, che gli ricordava il Labirinto; e certo elementi di pianta ormai non più canonici sono stati tenuti presenti. Le pareti del tempio sono coperte da rilievi fra i più celebri dell'Egitto e di indiscutibile raffinatezza di disegno e di fattura: ma non è difficile scorgere in essi una certa freddezza dovuta al voluto ritorno a schemi classici, in contrapposto all'esperienza amarniana della generazione precedente. Il tempio di Ramesses II, dedicato ad Osiride, è assai danneggiato. Un cortile con pilastri osiriaci, due ipostile e varie cappelle possono essere identificati. La varietà dei materiali impiegati, la ricca decorazione, gli elementi scultorei ne facevano un'opera di largo effetto pittorico, così come spesso nell'architettura del tempo.
Bibl: H. Mariette, Abydos, Parigi 1869-80; E. Amelinau, Les nouvelles fouilles d'Abydos, Parigi 1899-1904; F. Petrie, The Royal Tombs of the First Dyn., Londra 1900-1; id., Abydos, Londra 1902-4; E. Naville e altri, The Cemeteries of Abydos, 3 voll., Londra 1913-14; J. Capart, Le temple de Séti Ier, Bruxelles 1912.