abilitatore tecnologico
loc. s.le m. Chi contribuisce alla diffusione e allo sfruttamento delle nuove tecnologie, soprattutto da parte delle imprese, in particolare nel settore delle telecomunicazioni.
• Finora l’esempio più strutturato è quello di Fastweb, che ai consueti servizi Internet e telefonici affianca da anni una propria televisione. «Noi non produciamo contenuti ‒ spiega Danilo Vivarelli, direttore delle strategie di Fastweb ‒ ma forniamo una piattaforma aperta. Siamo un abilitatore tecnologico, perché con Fastweb si possono vedere i programmi sul satellite di Sky, ma anche il digitale terrestre di Mediaset. In più ci sono i canali on-demand, come i nuovi con Disney, e il primo vero esempio italiano di catch-up tv, che è il nostro servizio Replay: tutta la tv delle reti generaliste disponibile per i tre giorni successivi alla messa in onda». (Stefano Righi, Corriere della sera, 16 novembre 2009, p. 2) • In sostanza, le piattaforme forniscono a pagamento la tecnologia necessaria per organizzare raccolte di denaro su siti altrui. Starteed, per esempio, incentra il proprio business su questa pratica: «Siamo abilitatori tecnologici per campagne di crowdfunding», dice il fondatore, Claudio Bedino. Fra gli esempi virtuosi ci sono gli investimenti raccolti per il Festival internazionale di giornalismo e quelli per Slowfood. (Giulia Cimpanelli, Corriere della sera, 7 aprile 2014, p. 18) • Si tratta di un accordo quadro e le parti non hanno rilasciato indicazione economiche, anche se, verosimilmente, prevederà minimi garantiti. L’alleanza rafforza il ruolo di Telecom quale «abilitatore tecnologico» (ovvero soggetto che concorre alla diffusione sul territorio della banda larga e della digital life) e permette a Mediaset la distribuzione di tutti i contenuti Premium su una connessione web di massima qualità. (Cinzia Meoni, Giornale, 6 agosto 2015, p. 20, Economia).
- Composto dal s. m. *abilitatore e dall’agg. tecnologico, ricalcando l’espressione ingl. technological enabler.