ABLEPSIA
. Voce poco usata, e di cattiva etimologia, che equivale a cecità (βλέπω "guardo"). Fu introdotta in oculistica verso la fine del sec. XVIII; l'adoperano, col determinativo, per cecità cromatica, come fa notare l'Hirschberg, due grandi letterati quasi contemporanei: il Goethe indica la sua creduta cecità per l'azzurro, come acianoblepsia, e lo Schopenhauer la cecità cromatica totale, come acromatoblepsia.