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ABLUZIONE

di Umberto FRACASSINI - Enciclopedia Italiana (1929)
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ABLUZIONE (dal lat. ab-luo "lavar via, purificare"; fr. ablution; sp. ablución; ted. Abwaschung, Reinigung; ingl. ablution, washing)

Umberto FRACASSINI

Significa lavanda, e, in senso religioso, detersione di una impurità rituale per mezzo di un liquido purificatore. Questa concezione deriva da una fase di religiosità elementare, in cui l'impurità rituale è intesa non in senso morale ma fisico; e come tale può contrarsi anche senza volerlo, per lo più in contatto, essendo prodotta da una specie di fluido malefico emanante da certe sostanze ed azioni, ovvero da un'occulta potenza demoniaca, in esse e per esse operante. Naturalmente un'impurità di tal fatta si pensa che possa essere tolta per l'influsso contrario di altre forze sacrali, oppure di altri esseri di ordine spirituale operanti per mezzo di sostanze purificatrici. Fra queste l'acqua è stata sempre creduta massimamente efficace, in ispecie l'acqua corrente delle fonti e dei fiumi, ovvero del mare.

A contrarre l'impurità vanno soggette tanto le persone che le cose, e allora anche queste debbono essere lavate con l'acqua, perché tornino pure; anzi a questa funzione debbono talora essere sottoposte anche cose appartenenti agli dei e perfino le loro statue, come si faceva in Egitto, in ispecie la mattina all'apertura della cappella sacra; o, come si faceva a Roma, l'ultimo giorno delle feste della Gran Madre, detto appunto lavatio, perché la sua statua si portava processionalmente al sacro rivo dell'Almone per esservi lavata e purificata.

Il modo più completo di purificazione delle persone è il bagno intiero, specialmente nell'acqua corrente; ma talora bisogna accontentarsi di una lavanda parziale, per es. del viso e delle mani, o anche di una semplice aspersione, come fu uso presso gli ebrei coll'issopo (Salmo LI, 7), e come è tuttora, dietro il loro esempio, tra i cristiani. Queste pratiche non solo servono per allontanare qualche impurità speciale, ma anche per procurarsi una generale purità contro ogni eventuale immondezza contratta anche inconsapevolmente, affine di poter avere libero accesso alla divinità nel sacrificio e nella preghiera. Da ciò il costume frequente di far scaturire una fonte, o di porre un vaso d'acqua, all'ingresso dei templi.

Nello stesso ordine d'idee, anche la santità è qualche cosa che può parimenti acquistarsi per contatto nella vicinanza del divino. E poiché il sacro deve restare separato dal profano, la santità al pari dell'impurità impedisce, a rigore, chi ne è investito di tornare in mezzo alla vita comune, se prima non ne sia liberato, ciò che pure si ottiene per mezzo di abluzioni. Così il sommo sacerdote degli ebrei si lavava, sia prima d'indossare gli indumenti sacerdotali, per poter ufficiare puro da ogni macchia, sia alla fine, per liberarsi dalla santità acquistata nell'esercizio delle sue funzioni (Levitico, XVI, 4 e 24), e potere così essere di nuovo avvicinato dal popolo. Santità e impurità sono dunque l'aspetto positivo e quello negativo della sacralità.

L'uso dell'acqua lustrale si trova in quasi tutte le religioni, sia passate che presenti: ma mentre nelle religioni meno elevate ritiene esclusivamente il significato sopra descritto, nelle superiori tende ad acquistare un senso simbolico più o meno spirituale; p. es. il Deuteronomio (XXI, 6 seg.; cfr. Matteo XXVII, 24) prescrive alle persone sospette di omicidio di lavarsi le mani, in segno e protesta della propria innocenza; e in questo medesimo senso dice il Salmista: "Nella mia innocenza io mi lavo le mani" (Salmo XXVI, 6). Nel predetto senso simbolico, più elevato, deve intendersi il rito cristiano dell'aspersione e a fortiori quello del battesimo.

Bibl.: Toy, introduction to the History of Religions, 3ª rist., Cambridge Mass. (S. U.) 1924, p. 84 segg.; Hopkins, Origin and Evolution of Religion, New Haven 1924, p. 193 segg.; E. Lehmann in Chantepie de la Saussaye, Lehrbuch der Religionsgeschichte, 4ª ed. rifatta a cura di A. Bertholet e E. Lehmann, Tubinga, I, p. 58 segg. (v. inoltre purificazione e battesimo).

Vedi anche
battesimo Rito con cui una persona, mediante abluzione e l’osservanza della forma prescritta, entra a far parte della Chiesa: è il primo dei sette sacramenti della Chiesa cattolica e, insieme alla confermazione e all’eucaristia, costituisce l’iniziazione cristiana. È riconosciuto sacramento da quasi tutte le altre ... madrasa Nei paesi musulmani, istituto d’istruzione media e superiore per le scienze giuridico-religiose musulmane; vi sono insegnati in particolare Corano e ḥadīth. Gli insegnamenti sono impartiti da professori regolarmente retribuiti a studenti che usufruiscono di vitto e alloggio per lo più nella m. stessa. ... shintoismo Religione dei Giapponesi, che la chiamano shintō («la via degli dei») come opposta a butsudü («la via del Buddha»). È un animismo o politeismo naturale, cui in un momento successivo, sotto l’influsso del confucianesimo, si aggiunse il culto delle grandi figure della storia e degli antenati. Senza codici ... oracolo Forma di divinazione praticata presso vari popoli antichi, consistente in un responso che, in vario modo, era dato dalla divinità in determinati luoghi a una domanda riguardante sia cose ignote del presente, passato o futuro, sia la giusta maniera di agire in determinate circostanze. Indica, inoltre, ...
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Altri risultati per ABLUZIONE
  • abluzione
    Enciclopedia on line
    Lavanda, lavatura del corpo o di altra cosa, in particolare come atto liturgico. Ha lo scopo sia di mettere una persona in stato di purità rituale, eliminando ciò che è impuro e sporco così da rendere possibile il contatto con il sacro, sia di eliminare gli effetti di tale contatto, per consentire di ...
Vocabolario
abluzióne
abluzione abluzióne s. f. [dal lat. ablutio -onis, der. di abluĕre «lavare»]. – Lavanda, lavatura del corpo o di altra cosa; soprattutto come atto rituale (comune a molti popoli e religioni), consistente nell’immersione o infusione con...
battéṡimo
battesimo battéṡimo (ant. e poet. battésmo) s. m. [lat. eccles. baptismus, dal gr. βαπτισμός propr. «immersione»]. – 1. a. Rito con cui una persona, mediante abluzione e l’osservanza della forma prescritta, entra a far parte della Chiesa:...
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