ABOMEY (A. T., 109-110-111)
Citta dell'Africa Occidentale Francese, antica capitale del regno del Dahomey. È posta a 325 m. s. m., in un'arida pianura percorsa dallo Zu, affluente di destra dell'Uemé; dista circa 100 km. dalla costa. Prima dell'occupazione europea, la città era circondata da una muraglia alta m. 7, cinta da profondi fossati, e si penetrava in essa per mezzo di quattro porte. Le abitazioni reali erano capanne adorne specialmente di cranî umani delle vittime, che in gran numero si sacrificavano ciascun anno nel mese di gennaio, ed uno degli edifici più notevoli era la Casa dei sacrifici.
Dopo essere stata qualche tempo sotto il protettorato del Portogallo, la città fu presa dai Francesi e incendiata nel novembre del 1892. Tornata normale la situazione politica, la città fu riedificata e divenne capitale del nuovo regno di Abomey, creato nel gennaio del 1894. Presto però tale regno fu soppresso per decreto del governatore francese del Dahomey, ed Abomey venne ad essere un cantone sottomesso all'autorità diretta del residente francese come parte del Dahomey, colonia che dal 1904 fa parte dell'Africa Occidentale Francese.
Secondo calcoli piuttosto recenti, la città sembra abbia circa 20.000 ab. È unita con ferrovia alla costa, e tale ferrovia prosegue poi verso il Niger. Vi si tengono importanti mercati, dove una volta si vendevano soprattutto schiavi, ed ora avorio, polvere d'oro e i prodotti dell'interno del continente.