ABONDIO, Antonio, il giovine
Medaglista, modellatore nell'arte dal padre Antonio il vecchio, detto l'Ascona, dal suo luogo di nascita sul Verbano. Tra il 1560 e il 1570 si recò col padre in Boemia alla corte imperiale, presso la quale poi visse quasi sempre, a Vienna o a Praga, ottenendo favori ed onori da Massimiliano II e Rodolfo II. Nel 1566 era già alla corte di Vienna, da cui si allontanò temporaneamente per un viaggio in Olanda e poi, tra il 1571 e il 1572, per un altro in Spagna alla corte di Filippo II. Nel decennio successivo soggiornò a lungo nelle corti della Germania centrale e della Baviera, e fu anche nell'Italia settentrionale: ritornò nel 1582 a Praga, nella quale città, salvo un breve viaggio in Italia e un nuovo soggiorno viennese, rimase fino alla morte, avvenuta presumibilmente tra il 1593 e il 1596. La sua attività accertata, soprattutto di medaglista, sta fra gli anni 1561 e 1593, e se risente sul principio dello stile di altri medaglisti dell'epoca, come Leone Leoni o Iacopo da Trezzo, ha poi caratteri particolari e chiaramente determinabili, per fermezza di segno ed energia di espressione, che richiamano la sua abilità di modellatore di cera. Le sue medaglie sono firmate: An. AB. o, più raramente, A. A. Se ne conoscono una cinquantina, oltre a molte altre che gli sono attribuite con sicurezza per ragioni stilistiche. In esse raffigurò soprattutto i membri della casa imperiale e personaggi della corte, ed anche, nel periodo più tardo, molti personaggi italiani. I suoi ritratti, tutti bellissimi, sono di un'arte compenetrata di caratteristiche italiane e germaniche, nella classicità della disposizione e nell'appassionato naturalismo delle fisionomie. Gli si attribuiscono anche alcune targhette di soggetto sacro e mitologico. Delle sue cere dipinte è notevole soprattutto il grande medaglione rotondo dell'imperatore Massimiliano II nel Museo di corte a Vienna; altre composizioni, ora perdute, erano possedute dall'imperatore Rodolfo II e dal granduca di Toscana.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907, s. v.; W. Fries, Eine Plakette von A. Abondio im Germanischen Nationalmuseum zu Nürnberg, in Arch. f. Medaillenkunde, V (1925-26), pp. 126-129.