ABORIGENI (Aborigĭnes)
Nome derivato da ab origine e significante "autoctoni", dato ai primi abitanti del Lazio, che, unitisi ai Troiani, derivarono poi dal re Latino il nome di Latini. Poiché la derivazione dall'eponimo re Latino è certo la più ovvia ed antica, la leggenda degli Aborigeni non è antichissima, ma è però già nota a scrittori sicilioti del III sec. a. C., come Callia di Siracusa. Ma quando si diffuse anche l'opinione di Antioco siracusano e di Timeo, che i più antichi abitanti del Lazio fossero stati i Siculi, non si poté più parlare di Aborigeni autoctoni, e perciò già Catone li faceva Greci d'Acaia venuti in Italia prima della guerra troiana; oppure, poiché la civiltà arcaica della Sabina s'accordava con il concetto di popolazione primitiva rimasto sempre inerente al nome di Aborigeni (cfr. Sallustio, Cat., 6, 1), altri li fece oriundi o abitatori per lungo tempo della Sabina. Un'ampia discussione sugli Aborigeni e le loro migrazioni (per le quali si coniò anche il nome aberrigenes) è in Dionigi d'Alicarnasso, I, 9, che li fa Arcadi venuti in Italia con Enotro, detti Aborigeni per il loro abitare sui monti, e che riferisce da Varrone i nomi delle loro città nel territorio di Rieti da essi conquistato sugli Umbri; coll'aiuto di altri Greci sopraggiunti, i Pelasgi, essi conquistarono poi il Lazio sui Siculi. Fra i tentativi, poco persuasivi, di trovare un elemento etnico reale negli Aborigeni, si può ricordare quello di chi, partendo dalla forma Βορείγονοι (Βόρος = ὄρος), che ricorre in una fonte greca, volle vedere in essi i popoli delle montagne (Grotefend), mentre altri collega il loro nome con il nome dell'Abruzzo (Pais).
Bibl.: Grotefend, Zur Geographie und Geschichte von Alt-Italien, Hannover 1840, III, p. 18; Schwegler, Römische Geschichte, Tubinga 1867, I, p. 198; Pais, Storia critica di Roma, Roma 1913, I, p. 218; De Sanctis, Storia dei Romani, Torino 1907, I, p. 172.