Abrabanel (o Abarbanel, Abravanel)
(o Abarbanel, Abravanel) Famiglia ebraica che ebbe tra i suoi membri commercianti, banchieri, letterati e filosofi, tra i quali Leone Ebreo. Gli A. occuparono nella seconda metà del sec. 15° cariche direttive nell’amministrazione del Portogallo dove si erano trasferiti dalla Castiglia. Il più importante esponente della famiglia fu Isacco (1437-1508), finanziere alla corte portoghese, letterato, filosofo e commentatore della Bibbia. Esule dal Portogallo ed espulso dalla Spagna nel 1492, si trasferì in Italia, nel regno di Napoli. Qui i fratelli Giuseppe e Giacomo svolsero un’intensa attività commerciale e vi rimasero, per il favore della corte legata da prestiti, anche dopo l’espulsione degli ebrei del 1510. Il terzo figlio di Isacco, Samuele (1473-1547), che aveva sposato la cugina Benvenida, educatrice di Eleonora di Toledo (poi moglie di Cosimo I de’ Medici), ottenne, divenuto capo della comunità ebraica, la sospensione di un nuovo decreto di espulsione emesso nel 1533; ma nel 1540 il decreto fu ripetuto e la comunità dovette esulare definitivamente. Suo figlio Giacomo fu banchiere di Cosimo a Ferrara e, ottenuto l’appoggio granducale per gli ebrei levantini, raccolti in fiorenti comunità a Pisa, a Livorno e a Firenze, creò una proficua corrente di commerci tra la Toscana e il Levante. A partire dal 17° sec., gli A. non ebbero più importanza in Italia.