ABRAMITI
. Si designano sotto questo nome non solo i monaci del monastero di S. Abramo in Costantinopoli, custodi di una celeberrima immagine acheropita della Vergine, martirizzati sotto l'imperatore Teofilo per la loro coraggiosa difesa delle sacre iconi, l'8 luglio 832 (Theophan. cont., in Patrol. graeca, CIX, 116), ma anche varî gruppi dissidenti, e cioè: 1° i seguaci di Abramo di Antiochia di Siria, che sotto Niceforo (sec. IX) tornava a negare la divinità di Cristo; 2° una setta russa, che circa il 1600 negava la Chiesa e i Sacramenti; 3° un gruppo di "deisti" che si rivelarono nei dintorni di Pardubice in Boemia nel 1782, in occasione dell'editto di tolleranza di Giuseppe II e pretendevano di seguire la religione di Abramo prima della circoncisione, riconoscendo cioè semplicemente l'esistenza di Dio, l'immortalità dell'anima e la rimunerazione futura, accettando della Scrittura solo il Decalogo e il Pater. Furono perseguitati e dispersi ben presto (1783) mediante l'arruolamento forzato nelle guarnigioni di frontiera.
Bibl.: Pargoire, Les débuts du monachisme à Constantinople, in revue des quest. histor., 1899, pp. 29-36; S. Voalhé, in dictionn. d'hist. et de géogr. eccl., I; Meusel, Nachrichten u. Bemerkungen, Erlangen 1816, p. 65 segg.