ABRENUNTIO ("rinuncio")
È la triplice risposta alle interrogazioni che fa il sacerdote nel battesimo, per ottenere dal battezzando la rinunzia, e promessa di distacco dal demonio, dalle sue pompe e dalle sue opere: ed è anche oggi uno degli atti immediatamente previ al battesimo (impropriamente detto voto battesimale) (Rit. Rom., II, 11, 1). L'origine, logicamente, deve riportarsi agli esordî stessi del cristianesimo; non poteva infatti neppur concepirsi l'iniziazione cristiana col battesimo, senza la previa rinunzia al paganesimo come opera del demonio, e l'adesione alla fede e al regno di Cristo ('απόταξις καὶ σύνταξις). Anche storicamente la cosa è certissima. Già Giustino martire parla dei cristiani che si consacrarono a Cristo rinunciando agl'idoli (Apol., I, 49 e 61; cfr. 14). Tertulliano espressamente argomenta per le sue teorie rigoristiche circa gli spettacoli, le mode, la milizia ecc., dalle promesse battesimali; p. es. De an., 35: pactus es renunciare ipsi et pompae et angelis eius (cfr. De cor., 3; De cultu fem., I, 2; De spect., 4, 6, 13). Così S. Ambrogio (De myst., II, 5): Interrogatus es. Recognosce quid responderis: renunciasti diabolo et operibus eius, mundo et luxuriae et voluntatibus eius. Anzi i più antichi documenti liturgici, come l'ordin. egiz., 46, il can. 19 di Ippolito, riferiscono espressamente il rito e la formula. Il battezzando si spogliava prima degli ornamenti e gioielli, scioglieva i capelli e le vesti superflue, quindi, volgendosi verso occidente, pronunziava la formula: Renuntio tibi Satana et omni pompae tuae ei omnibus operibus tuis (così anche in Cirillo di Gerusalemme, Catechesis. XIX, 2-9: perché l'occidente è la regione delle tenebre, e "voi siete figli della luce", [I Tessalonicesi, V, 5]); poi, volgendosi verso oriente, pronunciava il Credo. E già nel testo di S. Ambrogio troviamo la forma (occidentale) dell'interrogazione del sacerdote e della risposta del candidato.
L'uso del verbo 'αποτάσσεσϑαι (e ἀπόταξις) parallelamente a συντάσσεσϑαι ci riporta a quel ciclo di idee, comune nella patristica, secondo il quale il "servizio" del Cristo è un vero e proprio servizio militare, che si contrappone a quello del mondo (testi in Harnack, Militia Christi, Berlino 1900); la cosa appare specialmente chiara in un testo, l'apocrifo Testamentum Domini (II, 8).
Bibl.: v. battesimo; inoltre Caspari in Realencycl. fur protest. Theologie und Kirche, Lipsia 1896, I, p. 119 segg.; e A. J. Maclean in Hastings, Encyclop. of Religion and Ethics, Edimburgo 1908, I, p. 38 segg.