Filologo arabo (Malazgirt 901 - Cordova 967). Trasferitosi dapprima a Baghdād, centro culturale dell'epoca, si recò poi nel Magreb, quindi a Cordova. Delle sue opere, il Kitāb al-Amālī ("Libro dei dettati"), già al tempo la più conosciuta e l'unica giuntaci, tratta tutte le questioni concernenti la lingua, con importanti osservazioni sui proverbî e la poesia araba.