ABŪ 'l-WALĪD MARWĀN ibn ǴANĀḤ (R. Yōnāh, R. Marinos)
Grammatico e lessicografo ebreo, nacque a Córdova verso il 985-990; studiò in gioventù a Lucena, poi tornò a Córdova, donde esulò nel 1012; dopo qualche tempo di vita errabonda, si stabilì a Saragozza, ove morì dopo il 1040. Fu anche medico, ma dedicò quasi esclusivamente la sua attività scientifica agli studî linguistici ebraici, svolgendo e portando a compimento la teoria del trilitterismo delle radici ebraiche, che era stata formulata e parzialmente dimostrata da Yehūdāh Ḥayyūǵ. Scrisse, in arabo: 1° al-Mustalḥiq (Il completatore), supplemento alle due opere di Ḥayyūǵ sui verbi deboli e sui verbi geminati; 2° Risālat at-Tanbīh (Epistola dell'avvertimento), breve operetta polemica contro un anonimo critico dell'opera citata; 3° Risālat at-Taqrīb wa't-Tashīl (Ep. dell'avvicinamento e della facilitazione), intesa a chiarire e a facilitare lo studio delle opere di Ḥayyūǵ; 4° at-Taswiyah (L'adeguazione o La retribuzione), polemica contro le critiche al n. 1) fatte verbalmente da Shemū'ēl ha-Nāgīd; 5° at-Tashwīr (La confusione [dell'avversario]), polemica contro gli opuscoli critici frattanto scritti da Shemū'ēl ha-Nāgīd; 6° at-Tanqīḥ (La revisione accurata), l'opera principale di A., compiuta trattazione grammaticale e lessicale dell'ebraico biblico (con esclusione degli argomenti trattati nelle opere di Ḥayyūǵ e nei precedenti scritti di A.), divisa in due parti: a) al-Luma‛ (I punti essenziali), grammatica; b) al-Uòūl (Le radici), lessico; 7° at-Talkhīṣ (L'estratto, Il compendio), sui medicinali semplici. Le opere linguistiche di A. rappresentano il più alto grado raggiunto in questo campo dalla scienza medievale, superato solo dopo molti secoli dalla scienza moderna.
Edizioni e traduzioni: N. 1-4, Opuscules et traités d'Abou 'l-Walid Merwan ibn Djanah avec une trad. franç. par J. Derenbourg et H. Derenbourg, Parigi 1880; N. 6 a, ed. J. Derenbourg, Parigi 1886; trad. ebraica di Yehūdāh ibn Ṭibbōn (hā-Riqmāh), ed. B. Goldberg, Francoforte s. M. 1856; trad. franc. dall'arabo, di M. Metzger (Le livre des parterres fleuris), Parigi 1889, n. 6 b, ed. A. Neubauer, Oxford 1873-75: trad. ebr. di Yehūdāh ibn Ṭibbōn, ed. W. Bacher, Berlino 1893-97; rifacimento ebr. di Shelōmōh Parḥōn (Maḥberet he-‛Ārūk), ed. S. G. Stern, Presburgo 1844. Trad. ebr. dei N. 1, 3, 4, ancora ms. I n. 5-7 sono perduti, salvo frammenti o citazioni. È in corso di stampa una nuova ediz. della Riqmāh a cura di M. Wilensky (Corpus scriptorum grammaticorum, I, Berlino, Akademie-Verlag).
Bibl.: Bacher, Die hebr. Sprachwissenscahft (estr. da Winter-Wünsche, Die jüd. Litteratur, Berlino 1892), pp. 48-58; id., Leben u. Werke des A. u. die Quellen seiner Schrifterklärung, Lipsia 1885; id., Aus der Schrifterklärung des A., Lipsia 1889; Steinschneider, Arab. Lit. der Juden, Francoforte s. M., 1902, pp. 122-125; Steinschneider, Hebr. Übers., pp. 917-920; Hirschfeld, Literary Hist. of Hebr. Grammarians a. Lexikographers, Oxford 1926, pp. 40-47.