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ABU SIMBEL

di S. Donadoni - Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)
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Vedi ABU SIMBEL dell'anno: 1958 - 1973 - 1994

ABU SIMBEL

S. Donadoni

Località montagnosa situata nella Nubia (alto corso del Nilo), è nota per due templi rupestri di Ramesses II. Il maggiore, dedicato ad Ammone, a Rē῾ Harakhte, a Ptaḥ, ed al re stesso, consta di un largo spiazzo, in fondo al quale sono state ricavate nella roccia quattro statue del sovrano, alte circa 20 m, che a coppie fiancheggiano la porta. Segue una sala divisa in tre navate da due file di quattro pilastri quadrangolari, assai accostati alla parete: è la traduzione del cortile di un tempio normale. Di là si passa a una piccola ipostila a quattro colonne, da cui attraverso un'anticamera si giunge alle tre celle. Sul complesso si innestano obliquamente dei corridoî su cui si aprono magazzini. La larghezza della prima sala-cortile è di 16 m; l'altezza di circa 10 m; ai pilastri si appoggiano colossi osiriaci. La profondità complessiva supera i 25 m. Il tempio minore, dedicato a Ḥatḥōr, porta sulla facciata, tagliata nella roccia, le immagini stanti del sovrano e della sua sposa Nefretere. L'interno consta di una sala con sei pilastri, dietro cui è un passaggio su cui si aprono tre piccole nicchie. Sono queste, forse, le più chiare espressioni del gusto barocco dell'architettura di Ramesses II: l'aver forzato uno schema di pianta, originariamente concepito per un tempio in muratura, a pianta per uno speos, l'aver mescolato elementi di scultura e di architettura fuori da una definita subordinazione dei primi ai secondi, l'aver valutato le possibilità luministiche dell'unica fonte di luce, son tutti fatti che si spiegano solo con un ben coerente e conscio gusto del pittoresco e del virtuosismo costruttivo, che si riscontrano negli altri monumenti del tempo.

Bibl: A. Weigall, A Report on the Antiquities of Lower Nubia, Oxford 1907; G. Maspero, Rapports relatifs à la consolidation des temples (Les temples immergés de la Nubie), Il Cairo 1911.

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