ABŪ (e nei dialetti arabi dell'Africa settentrionale ad occidente dell'Egitto Bū)
Vocabolo arabo che significa "padre di . . . . . . ", o, metaforicamente, "possessore di . . . . ", "dotato di . . . . ", "abbondante di . . . . ". Esso entra nella formazione di molti nomi proprî di persone e di luoghi anche in paesi musulmani di lingua non araba. Quando si tratta di persone, il composto (che si chiama kunyah e costituisce un soprannome inteso per lo più come onorifico) si forma premettendo Abū: a) al nome del figlio primogenito o anche, ma assai più di raro, al nome d'un altro figlio: p. es. Abū Bakr "padre di Bakr" (nell'Africa settentrionale dialettalmente Búbker); b) oppure al nome d'un personaggio famoso, storicamente padre, o anche figlio, d'altro personaggio omonimo della persona di cui si tratta: p. es., chi si chiama Ibrāhīm "Abramo", spesso riceve la kunyah Abū Isḥāq "padre di lsacco" come, viceversa, chi si chiamā Isḥāq, può senz'altro assumere o ricevere la kunyah Abū Ibrāhīm "padre di Abramo"; c) oppure ad un sostantivo singolare o plurale: p. es., Abū 'l-Faḍl "padre del merito", Abū 'l-Barakāt "padre delle benedizioni".
Nel caso di nomi geografici i composti con Abū (o dialettalmente talora Bū), se non sono semplicemente la kunyah di personaggi il cui ricordo abbia stretto legame con la località in questione (p. es. kunyah d'un santo colà sepolto), sogliono indicare qualche peculiarità fisica del luogo, o l'abbondanza di talune specie di piante o di animali o di minerali: p. es., in Tripolitania Bū Sidrah "luogo ove si trovano piante di giuggiolo" (sidrah). Talvolta questo Abū in nomi geografici deriva soltanto da falsa etimologia popolare: p. es., in Egitto Abū Qīr (Aboukir), in apparenza "padre di pece", è corruzione dell'antico nome greco-copto Abba Kyrio.
In arabo letterario questo Abū diventa Abī al caso genitivo; quindi, p. es., il nome proprio Ibn Abī 'r-Rigiāl, che propriamente significa "il figlio di Abū 'r-Rigiāl".