ACACIO di Cesarea
Detto il guercio (μονόϕϑαλμος); vescovo di Cesarea in Palestina, successore (circa 340) e discepolo di Eusebio, cercò, come questi, di guadagnarsi il favore della corte imperiale, prendendo attiva parte, nelle controversie trinitarie, alla reazione antinicena. Fu uno dei firmatarî della celebre formula del concilio della Dedicazione (ἐν ἐγκαινίοις, Antiochia, 341), e venne deposto perciò nel concilio di Sardica (343). S. Gerolamo gli attribuisce una parte importante nell'azione di Costanzo per collocare vescovi ariani nelle principali sedi d'Occidente, e il consiglio di eleggere Felice al posto dell'esiliato papa Liberio.
La vecchia questione della supremazia tra Cesarea, sede primaziale, e la "città santa" lo mise in urto con Cirillo vescovo di Gerusalemme. Divennero così i capi di due gruppi che si combatterono aspramente; e, unendosi dissidi personali agl'ideali, il partito antiniceno perdette la propria unità. Acacio ebbe nella seconda fase della lotta ariana un posto di prim'ordine, soprattutto nel concilio di Seleucia. Non ostante la complicità del comes imperiale presidente, Leonatte, Acacio non riuscì a prevalere: si giunse allo scioglimento del concilio, mentre la maggioranza, radunatasi per proprio conto, deponeva Acacio. Questi però, corso a Costantinopoli, vi trovò già approvata, dai legati del concilio occidentale di Rimini, la formula detta di Nikè (in Tracia), analoga alla sua. Ritornato a Cesarea nel 361, per due anni lavorò a consolidare l'arianesimo. Ma, eletto Gioviano, nel 363, sottoscriveva la formula nicena; per tornare l'anno dopo, con la proclamazione ad Augusto di Valente, all'arianesimo. Ma il concilio (semiariano) di Lampsaco lo deponeva nel 365. Ignoriamo l'anno della sua morte. Scrisse, fra l'altro, 17 tomi di commento all'Ecclesiaste, sei di Questioni varie (Συμμικτὰ ζητήματα), un'opera polemica contro Marcello d'Ancira. Qualche frammento è nella Bibliotheca graeca del Fabricius (Indice, vol. XIII).
Bibl.: Hefele-Leclercq, Histoire des Conciles, I, ii, parigi 1907, pp. 702 seguenti, 743 segg., 947 segg.; Duchesne, Histoire ancienne de l'Église, II, Parigi 1907, p. 300 segg.; Tixeront, Histoire des dogmes, II, 4ª ed., Parigi 1912, p. 51 e 56 segg.; Bethune-Baker, An Introduction to the early history of Christian doctrine, 3ª ed., Londra 1923, pp. 181-185; Seeberg, Lehrbuch der Dogmengeschichte, III, 3ª ed., Erlangen 1923, spec. pp. 106 e 110.