ACACIO di Melitene
Vescovo di questa città (nell'Armenia), morto circa il 437, prese parte al concilio di Efeso del 431, e si ritrova di frequente frammischiato alle controversie cristologiche di quel periodo. In una omelia pronunciata davanti al concilio, chiama la Vergine "Madre di Dio" (ϑεοτόκος), e distingue le due nature del Cristo. Verso la fine della sua vita si unì con Rabbula, vescovo di Edessa, per combattere Nestorio. Abbiamo di lui anche due lettere a Cirillo d'Alessandria.
Bibl.: Patrologia graeca, LXXVII, coll. 1467-1472, e LXXXIV, coll. 693 e 838; Le Nain de Tillemont, Mémoires pour servir à l'histoire ecclésiastique, XIV, Parigi 1709, specialmente pp. 374 segg. e 628 segg.; Hefele-Leclercq, Histoire des Conciles, II, i, Parigi 1908, pp. 301, 364 seg., 405, 409, 420.