ACANTOTTERIGI (dal gr. ἄκανϑα "spina" e πτέρυξ "ala"; lat. scient. Acanthopterygia)
Nome usato per la prima volta da Artedi nel 1738 e poi adottato con maggiore estensione dal Cuvier nel 1817 per un ordine di pesci ossei, che in seguito fu smembrato, sì che il nome di Acantotterigi o Acantotteri si applica ora ad un sottordine, che costituisce sempre il gruppo di pesci più ricco di specie, con rappresentanti in tutto il mondo, prevalentemente in mare, ma anche in acqua dolce. Attualmente è diviso in varî gruppi (Perciformi, Scombriformi, Zeorombi, Kurtiformi, Gobiiformi, Piscocefali, Scleropomi, Giugulari e Tenicosomi), che comprendono molte famiglie, tra cui le più importanti sono i Percidi, Serranidi, Scombridi, Sparidi, Mullidi, Gobiidi e Blenniidi.
Sono caratterizzati dalla presenza, nelle pinne dorsali e anale, di raggi non articolati, rigidi e spesso pungenti. Le pinne ventrali sono giugulari o toraciche, ordinariamente formate da un raggio spinoso e cinque articolati; le ossa pelviche più o meno solidamente attaccate all'arcata clavicolare. Hanno arco pettorale sospeso al cranio, mesocoracoide assente, ossa parietali separate dal sopraoccipitale, che è a contatto con i frontali. Il margine della bocca è formato dai premascellari; e se, per eccezione, entrano a costituirlo anche i mascellari, questi sono privi di denti. L'opercolo è bene sviluppato; apertura branchiale generalmente ampia; le branchie a pettine. Vescica natatoria ordinariamente priva di dotto pneumatico. Squamme ctenoidi. Hanno origine nel Cretacico.