Vedi ACARNE dell'anno: 1958 - 1973
ACARNE (v. vol. i, p. 12)
Demo attico della tribù Οἰνηίς situato non lontano da Menidi ad E del passo tra il Pamete e l'Aigaleios.
Un'occupazione della località gia in periodo preistorico è testimoniata dalla presenza di una tomba a cupola di età micenea.
Lo scavo della thòlos fu fatto nel 1879; il dròmos, che era chiuso da un muro a secco all'ingresso, misura m 26,52 di lunghezza e 3 m di larghezza; la porta è larga m 1,55 e alta 3,30; la camera circolare ha un diametro di m 8,25; l'altezza originaria era di m 9 circa, manca oggi la lastra terminale di copertura. Dròmos e camera sono costruiti con pietre squadrate molto rozzamente, tranne quelle degli stipiti e del primo filare di fondazione, più accurate; pietre minori riempiono gli interstizi. L'architrave della porta è costituito da due grandi lastre adiacenti e all'interno presenta il triangolo di scarico, ma la rozza struttura della muratura ne aveva poi consigliato il riempimento con pietre minori, per impedirne il crollo, mentre sulla facciata esterna si è ricorsi ad un nuovo sistema di scarico sovrapponendo quattro più leggeri architravi di lastre sottili, separate ciascuna da un'intercapedine, evitando così una struttura piena.
Recentemente è stato riportato alla luce un santuario di Eracle, forse identificabile con quello Herakleion ἐν Κύκλῳ ἐν Χολαργέον esistente nel III sec. a. C. (I. G., xii, 1248), comune a tutti gli abitanti della Mesogeia. Dal santuario provengono un rilievo con Cerbero, Eracle, il leone nemeo e l'idra di Lerna e un bel ritratto marmoreo della fine del III sec. d. C.
Alcune iscrizioni testimoniano l'esistenza di un acquedotto.
Bibl.: Milchhöfer, in Pauly-Wissowa, I, 1894, c. 209 s., s. v. Acharnai; D. Levi, in Enc. It., I, 1929, p. 184, s. v.; Bull. Corr. Hell., LXXXIV, 1960, p. 655; G. Klaffenbach, Οροι ενναιας, in Ath. Mitt., XXVI, 1961, p. 121 ss.; G. Daux, Deux stèles d'Acharnes, in Χαριστθριον εις Α. Κ. Ορλανδον, I, Atene 1965, p. 78 ss.; E. Wanderpool, The Acharnian Aqueduct, ibid., I, 1965, p. 167 ss.