ACAZ (ebraico 'Āḥāz; i Settanta "Αχαζ; la Vulgata Achaz; nelle iscrizioni cuneiformi Ia-hu-hà-zi, da cui sembra che il nome ebraico sia una forma apocopata di Yeho-'aḥaz)
Figlio e successore di Joatam re di Giuda. Secondo IV (II) Re, XVI, 2, egli sarebbe salito al trono all'età di vent'anni, e ne avrebbe regnati sedici; ma il confronto con altri dati cronologici offerti dalla Bibbia stessa mostra che la prima almeno di queste cifre è alterata dagli amanuensi; quindi i moderni studiosi fissano la durata del suo regno fra gli anni 735-715 a. C., ovvero 748-727, con molte variazioni contro questi due estremi. Contro A. formarono un'alleanza Razin re di Siria e Facee re d'Israele, per togliergli il regno e darlo ad uno sconosciuto figlio di Tabeel (Isaia, VII, 6), e assediarono Gerusalemme. Ma Acaz chiamò in aiuto il re assiro Tiglat-pileser, il quale effettivamente venne a salvarlo, sbaragliando i due re alleati; tuttavia anche ad A. questo intervento assiro fu di danno, sia per l'enorme tributo che dovette pagare al liberatore, sia perché segnò il reale vassallaggio del regno di Giuda all'Assiria (IV [II] Re, XVI, 5 segg.). Nelle iscrizioni assire A. è numerato fra i tributarî di Tiglat-pileser. In Isaia, VII, è narrato come questo profeta si presentò ad A. durante l'assedio di Gerusalemme per assicurargli che non gli sarebbe occorsa in quell'occasione alcuna sventura, e a dimostrare l'esattezza della sua predizione gli avrebbe addotto come prova il segno dell'Emmanuele; ma per predirgli anche la sua futura sudditanza verso l'Assiria (v. isaia).
Le relazioni di A. con i regni di Siria, d'Israele, e di Assiria sono narrati anche in II Cronache, XXVIII, con aggiunte di cifre di prigionieri e uccisi e di altri particolari. Sia in IV (II) Re, XVI, che in II Cron., XXVIII, Acaz è presentato come avverso alla religione jahvistica e zelante propagatore di culti idolatrici.
Bibl.: S. A. Cook, in The Cambridge Ancient History, 2ª ed., II, Cambridge 1925, p. 380 segg.