ACCHELÈ GUZAI (A. T., 116, 117)
GUZAI Circoscrizione amministrativa (commissariato regionale) della Colonia Eritrea, situata nella parte SE. dell'Eritrea propriamente detta (esclusa la Dancalia), confinante a sud con la provincia abissina dell'Agamè, ad occidente col Seraè, a nord con l'Hamasèn e col commissariato di Massaua, a levante per breve tratto con la costa occidentale del golfo di Zula, poi con la Dancalia settentrionale. Il commissariato dell'Acchelè Guzai comprende dunque, oltre la regione omonima, lo Scimezana e la cosiddetta Alta Assaorta. Capoluogo è Adi Caieh (v.).
Il territorio dell'Acchelè Guzai abbraccia un notevole tratto dell'altipiano, accidentato e vario, ricco di vallate ridenti, fertili e coltivate, le corrispondenti pendici orientali e un settore del bassopiano, arido e riarso dal sole.
Il ciglio dell'altipiano raggiunge qui le massime altezze della Colonia con le cime boscose dei monti Soira (Soira 3013 m. s. mare; Ad Adolò m. 1876; Socarà 2834 m.). Questo nodo è però fuori dello spartiacque, di cui costituisce uno sperone avanzato verso E. In realtà la linea di displuvio corre più a ponente, e coincide presso a poco col tracciato della strada Senafè-Barachit-Guna Guna, entrando qui in territorio etiopico, toccando l'Amba Casciad (2745 m. s. m.) e l'Amba Tarica (2775 m.). Si dirige poi al nord su M. Quabessà (2712 m.), domina dal Zeban Dandu (2432 m.) le valli silvestri e pittoresche che volgono verso ponente i loro solchi profondi, tocca l'Amba Salama (2723 m.), traversa i dossi pianeggianti e fertilissimi di Adi Uoghera, scende al passo di Endaghirghis (2469 m.), risale ai pianori e alle rocce di Semdì oltre l'aspra, boscosa dorsale del M. Bachel (2468 m.) e la sella Mogaber-Mahamudu, che dà adito all'importante strada Saganeiti-Baresa, e con un grande arco rivolto a nord, attraversati i fertilissimi pianori di Emba Temit, volge ad Afalba e al M. Fechia Baharì, entrando qui nel territorio dell'Hamasèn.
Principali corsi d'acqua torrentizî che volgono verso il Mar Rosso sono: l'Haddàs, che nasce al M. Fachitira col nome di Azzaot e per una valle rocciosa e selvaggia volge a settentrione, poi con un grande arco di cerchio a levante, e ricevute da sinistra le acque dell'Alighedè e del suo affluente Sciaghedè, sbocca in mare nella Baia d'Arafali un poco a nord di Zula; il Comaile, che ha la sua origine dall'Amba Tarica nello Scimezana, ed ha parimenti la maggior parte del suo corso diretta a nord: s'incurva gradatamente ad est a non grande distanza dal mare, dopo di aver ricevuto parecchi affluenti di non grande importanza; il Dandero, che trae origine dai monti Soira e precisamente dal M. Dentè (2451 m.) e corre direttamente a SE., poi ad E.: riceve da sinistra il Derraule nella piana di Samoti, proprio al confine con la Dancalia, nelle cui depressioni chiuse, a 33 m. sotto il livello marino, va a perdersi dopo un percorso di una sessantina di km.; l'Endeli, che si forma da due rami quasi equivalenti, uno dei quali nasce alle falde orientali dei Soira, l'altro - il Mai Muna - segna per un certo tratto il confine fra l'Eritrea e l'Abissinia. A Rendacomo l'Endeli esce dal territorio del commissariato e penetra nel bassopiano dancalo, dove parimenti si disperde prima di raggiungere l'Alel Bad.
Sono affluenti del Mareb il Gaalà, proveniente dall'Hamasèn, il Mai Edagà, che nasce dal M. Declarè (2182 m.) e con ampia curva volge a sud; il Sebene, che trae le sue acque dallo spartiacque principale a levante di Halai e corre verso sud-ovest; il Belesa, che forma per un certo tratto del suo corso la linea di confine e riceve da destra le acque del Tzerenà e dell'Haibà. Finalmente il Marèb interessa pure per un tratto del suo alto corso il territorio del commissariato, che in parte delimita rispetto al Seraè, e in piccola parte attraversa.
Il clima del commissariato è molto vario, estendendosi questo dalla regione montana, fresca, dell'altipiano, per la regione delle pendici orientali, a quella subdesertica e torrida del bassopiano dancalo (v. eritrea).
Le popolazioni del commissariato appartengono a due grandi ceppi: 1° gli Abissini, cristiani di rito copto, parlanti tigrino, che abitano in villaggi fissi sugli altipiani dell'Acchelè Guzai propriamente detto e dello Scimezana, ove esercitano soprattutto l'agricoltura; 2° i Saho, gli Haso, i Miniferi e altri gruppi minori, tutti musulmani, che abitano generalmente le pendici e le falde dell'altipiano, l'Assaorta e lo Scimezana orientale, ove si dedicano specialmente alla pastorizia nomade e seminomade.
I principali prodotti agricoli del paese sono i cereali: orzo, grano, taff, baccelline nello Scimezana e nell'altipiano tutto (degà); taff, dura, granturco, cotone nelle valli ombrose e umide dei quollà; e inoltre lino, sesamo, tabacco, ortaglie sia nell'una, sia nell'altra regione. Nelle parti più basse (baharì) prosperano granturco e dura. L'allevamento del bestiame si volge specialmente ai bovini. Uno sbarramento nel basso corso dell'Haddas permette quivi l'irrigazione di un'area assai estesa per la coltura del cotone. La parte più elevata della regione e in particolare gli altipiani dei Soira, del Cohaito, ecc., hanno foreste di ginepri arborei (Juniperus procera), il cui legno, particolarmente pregiato per mobili e per matite, non ha ancora trovato quell'applicazione che meriterebbe. Dal punto di vista minerario, sono stati segnalati giacimenti di rame di scarso interesse ad Acrur e quarzi auriferi a Torat.
Fin da tempi remoti l'Acchelè Guzai dovette costituire una regione economicamente importante: in parecchie zone, come negli altipiani del Cohaito, abbondano i resti archeologici e le rovine di antichi centri abitati, con templi e altri grandiosi edifici, pertinenti almeno in parte alla civiltà aksumita (v. eritrea), che amava a Zula (Adulis) i suoi sbocchi al mare.
Anche oggi per l'Acchelè Guzai transita la maggior parte del commercio fra l'Etiopia settentrionale e il mare: la mulattiera detta del Mahio, che da Massaua e Archico risale lungo le valli dell'Haddas ad Adi Caieh (118 km.), è appunto il tramite tradizionale di questo commercio, che di qui per Senafè passa all'Agamè lungo il Dandero, e al Tigrè: mentre un'altra mulattiera importante sale ad Adi Caieh da Rendacomo e dalla Dancalia.
Buone rotabili congiungono oggi Adi Caieh da un lato con Senafè, spingendosi fino al confine, dall'altro con Saganeiti, e questa con Asmara, con Baresa sulla ferrovia, e con Adi Ugri. Anche la linea telegrafica per l'Etiopia varca il confine a Guna Guna nello Scimezana.
Capoluogo del commissariato è Adi Caieh (v.): altri centri di qualche importanza sono Saganeiti (2170 m. s. m.), antico capoluogo, con circa 2150 ab. e una missione cattolica; Acrur con una missione di cappuccini fondata nel 1871; Coatit (1928 m. s. m.) noto per la sconfitta subìta da rās Mangascià ad opera del generale Baratieri nel 1895, Senafè (2445 metri s. m.), capoluogo dello Scimezana, ricco di avanzi archeologici, tra i quali alcuni interessanti obelischi aksumiti, e celebre per la seconda vittoria su rās Mangascià, con cui il Baratieri coronò il successo, riportato pochi giorni prima, a Coatit; e finalmente Halai (2590 m. s. m.), il cui nome è pure legato alla storia della colonia per l'assedio sostenutovi dal tenente Sanguinetti (1894) e per la morte di Batha Agos, caduto combattendo con le truppe del maggiore Toselli.
Importanti mercati, oltre quello di Adi Caieh, sono quello di Adagamus nello Scimezana e quello di Arafali nel bassopiano sul golfo omonimo.
Bibl.: R. Bruna, L'Acchelè Guzai. Allegati alla relaz. sulla Colonia Eritrea, di F. Martini, III, in Atti parlamentari, legisl. XXIII, Camera deputati, doc. 62, Roma 1913, tav. VII e VII-bis, pp. 1655-1732; G. De Rossi, Residenza dello Scimezana, ibidem, all. 107, tav. X e X-bis, pp. 1733-1755.