acchetare (acquetare)
Verbo di raro uso in D., che adopera quasi esclusivamente ‛ chetare ' o, più spesso, ‛ quetare ' (v.), ‛ quietare '.
Come intransitivo pronominale, con il significato di" trovar quiete ", " trovare appagamento ", è in Pg XIX 109 (dell'ediz. Petrocchi; la '21 legge invece si quetava) Vidi che lì non s'acquetava il core, / né più salir potiesi in quella vita; / per che di questa in me s'accese amore : parla il papa Adriano V il quale, giunto al pontificato, aveva scoperto che ricchezze e glorie mondane, neppure se raggiunte in sommo grado, possono dar pace all'anima, e aveva perciò rivolto il suo amore dai beni della vita bugiarda a quelli della vita celeste. Con accezione più particolare, " por fine al pianto " (di cui non ricorrono in D. esempi con ‛ chetare ' e varianti), 1' ‛ acchetarsi ' di Rime LXXXVII 24 ricevetti tal ferita / da un ch'io vidi dentro a li occhi sui, / ch'i' vo' piangendo e non m'acchetai pui.