accingersi
D. usa questo verbo soltanto in Cv IV XXVI 13, in costruzione riflessiva media: Enea rege, per onorare lo corpo di Miseno morto... s'accinse e prese la scure. Nel corrispondente luogo di Virgilio, al quale D. fa esplicito riferimento (" Nec non Aeneas opera inter talia primus / hortatur socios paribusque accingitur armis ", Aen. VI 184), l'espressione ‛ accingitur armis ' vale " si provvede degli strumenti ", cioè della scure e dei cunei necessari per tagliare e spaccare la legna. Analogamente sembra doversi intendere il luogo dantesco (ove figura una dittologia sinonimica in cui il secondo membro è aggiunto al testo virgiliano in funzione di glossa), e non " libera le membra da una veste troppo lunga e ingombrante rialzandola e stringendola sotto la cintura ", come pure viene spiegato (Battaglia, Dizion.), a meno che D. stesso non abbia bene inteso il testo di Virgilio; cosa non certo da escludere.