aringhe, acciughe e sardine
Piccoli ma tanti: i segreti di una grande risorsa del mare
L'importanza economica di questi pesci di piccola taglia, la cui lunghezza media si aggira fra i 20 e i 30 cm, è enorme. Gli immensi banchi di aringhe, acciughe e sardine si spostano nei mari come se fossero un solo organismo
Aringhe, acciughe, sardine, alacce, alose e spratti appartengono tutti ai Clupeiformi, un grande ordine di pesci ossei comprendente circa 280 specie, caratterizzate da un comportamento gregario, adattate cioè a vivere in gruppi formati da migliaia di individui; tali gruppi sono chiamati banchi, perché spesso sono così densi da apparire come un gigantesco corpo solido. Manifestazione tipica di questi pesci gregari è la coordinazione dei movimenti, per cui essi si spostano tutti insieme come se fossero un solo individuo: ciò è possibile grazie a un complesso sistema di comunicazione visiva, olfattiva e tattile. Studi di biochimica sul comportamento di questi pesci hanno dimostrato che essi emettono sostanze chimiche (feromoni) con cui comunicano tra loro inviando messaggi di allarme, coesione, soddisfazione in presenza di cibo, richiamo sessuale e altro ancora.
Solo poche specie sono adattate a vivere nelle acque dolci: risalgono i fiumi in alcune stagioni, come nel caso delle alose, oppure vivono stabilmente in laghi interni, ma ciò avviene soprattutto nelle regioni tropicali.
La maggior parte dei Clupeiformi appartiene a due famiglie: i Clupeidi, che comprendono le aringhe, le alose e le sardine; e gli Engraulidi, di cui fanno parte le acciughe. Gli esemplari della prima famiglia hanno la bocca rivolta verso l'alto; gli altri, invece, hanno la bocca che apre verso il basso poiché la mascella superiore è sporgente in avanti. Ciò consente di riconoscere subito le acciughe da tutti gli altri Clupeiformi in vendita sui mercati.
La forma di questi pesci è sempre allungata e stretta, marcatamente idrodinamica, come si conviene a organismi che debbono nuotare in continuazione raggiungendo alte velocità. Il corpo è compresso lateralmente e rivestito da squame grandi e sottili. Possiedono una sola pinna dorsale, breve e posta a metà corpo, in corrispondenza delle pinne ventrali. La dentatura è ridotta poiché si nutrono principalmente di organismi planctonici che vengono inghiottiti interi. Anche la colorazione è uniforme e tende a essere sempre argentata sui fianchi, blu scura sul dorso e bianca sul ventre. Questo è un modello di colorazione comune a molti pesci che vivono in acque aperte, per i quali il colore dorsale più scuro imita quello della superficie del mare vista da sopra e serve quindi a nasconderli agli occhi degli uccelli marini. Il colore bianco del ventre, invece, li confonde con lo specchio d'acqua visto dal basso, ingannando i predatori che nuotano sotto i banchi. Infine, il colore argentato dei fianchi riverbera la luce e crea un'immagine unica e confusa che può disorientare i predatori (Mimetismo) che si avvicinano al banco di lato.
I Clupeiformi rappresentano una delle principali risorse alimentari (Pesca) per molti animali marini il cui ciclo biologico è coordinato con le migrazioni di questi pesci. Foche, otarie, delfini, balene, pinguini e altri uccelli marini, tartarughe marine, squali, tonni, sgombri, barracuda e molti pesci ancora si nutrono in grande quantità di Clupeiformi e ne controllano il numero. Infine, non bisogna dimenticare che questi pesciolini sono una delle principali componenti del prodotto della pesca industriale, in particolare del cosiddetto pesce azzurro. L'importanza delle aringhe sul mercato internazionale è assai elevata, soprattutto per i paesi nordici. Le sardine in scatola rappresentano forse la specie ittica più venduta nel mondo, considerando anche il grande commercio di cui sono oggetto nei paesi poveri dell'America Meridionale, dell'Africa e dell'Asia. Si tratta, infatti, di una merce molto economica e di lunga conservazione, che non si altera neanche nelle peggiori condizioni climatiche. La carne d'acciuga viene considerata più gustosa di quella degli altri Clupeiformi ed è commercializzata soprattutto in forma di filetti sott'olio.
Fra tutti i Clupeiformi, le aringhe (Clupea harengus) raggiungono la taglia maggiore, essendo lunghe fino a 45 cm. L'alimentazione degli adulti consiste in piccoli crostacei (gamberetti) e pesciolini. Le aringhe compiono lunghi spostamenti dai siti di riproduzione a quelli di alimentazione. Per esempio, quelle della popolazione atlantico-scandinava depongono le uova lungo le coste della Norvegia e poi si diffondono in varie zone per nutrirsi, raggiungendo perfino l'Islanda. Le uova delle aringhe vengono deposte su fondali poco profondi e vengono mangiate in gran numero da merluzzi, stelle e ricci di mare. Gli esemplari adulti, invece, sono predati da uccelli marini, foche, otarie, sgombri, tonni, squali e cetacei.
I Clupeidi più importanti dal punto di vista commerciale sono la sardina (Sardina pilchardus), lo spratto (Sprattus sprattus), le alacce (Sardinella) e le alose (Alosa). La sardina adulta raggiunge i 30 cm di lunghezza ma gli esemplari maggiormente venduti sono quelli giovani, lunghi circa 15 cm. La distribuzione geografica della sardina la vede localizzata dall'Atlantico orientale al Mediterraneo. Lo spratto ha una distribuzione geografica simile ma è più piccolo, poiché non raggiunge i 20 cm. Le alose, diversamente dai Clupeidi trattati finora, si riproducono nelle acque dolci e pertanto compiono migrazioni dalle acque costiere ai fiumi. Tale aspetto della biologia riproduttiva rappresenta un motivo di maggiore vulnerabilità delle alose, poiché questi pesci sono colpiti dall'inquinamento dei fiumi. Esistono anche popolazioni lacustri di alose che sono rimaste intrappolate nei laghi alpini durante le glaciazioni e quindi vivono permanentemente nelle acque dolci.
Alla famiglia degli Engraulidi appartengono numerosi generi e circa 100 specie, diffuse nei mari tropicali e temperati e talvolta anche in acque dolci. L'unica specie famosa per il commercio internazionale è l'acciuga europea, detta anche alice (Engraulis encrasicholus). La distribuzione geografica di questa specie comprende soprattutto il Mediterraneo, il Mar Nero, le coste atlantiche dell'Europa e dell'Africa fino al Golfo di Guinea. Da aprile a settembre l'acciuga vive nelle acque costiere dove si nutre di plancton e si riproduce. Ogni femmina depone fino a 40.000 uova. Durante i mesi invernali, invece, si ritira in profondità, fino a 150 m sotto la superficie del mare. Gli occhi particolarmente grandi dell'acciuga rivelano le sue capacità di adattamento ad acque profonde, dove la luce è scarsissima. La grande bocca dell'acciuga e di altre specie di Engraulidi, rivolta verso il basso, indica un comportamento alimentare diverso rispetto a quello dei Clupeidi, che si nutrono in prossimità della superficie. Infatti, le acciughe, almeno nei mesi autunnali e invernali, mangiano piccoli crostacei, uova di pesci e detriti che trovano sul fondale.
La categoria commerciale detta 'pesce azzurro' comprende non soltanto i Clupeiformi ma anche pesci di altri ordini, come gli sgombri, le palamite, i sugherelli e altre specie gregarie. Questi pesci hanno le stesse caratteristiche alimentari, ossia un elevato contenuto di proteine e di acidi grassi polinsaturi (omega-3). Questi ultimi sono considerati benefici per la circolazione e per il controllo del colesterolo nel sangue. Acciughe e sardine vengono vendute sia fresche sia inscatolate e sono commercializzate in tutto il mondo; le aringhe, invece, vengono affumicate e rappresentano uno dei cibi più diffusi tra le popolazioni del Nord. L'aringa contiene potassio, fosforo, vitamine e proteine in quantità elevata: dopo l'anguilla, è il più nutriente di tutti i pesci usati a scopo alimentare.