accoglienza
. Nei due luoghi in cui ricorre ha valore concreto, sia che designi, al plurale, le " manifestazioni d'affetto ", i " ripetuti abbracci " tra D. e Sordello (Pg VII 1 Poscia che l'accogliente oneste e liete / furo iterate tre e quattro volte), sia che indichi il bacio di amicizia che si scambiano, incontrandosi, le due schiere di lussuriosi del Purgatorio (XXVI 37 Tosto che parton l'accoglienza amica). Analogo è l'uso di ‛ accogliere ', nel senso proprio di " ricevere una persona ", in Pg XIV 6. V. anche BELLACCOGLIENZA.