ACCOLLO
È la convenzione tra il debitore e un terzo, con la quale questi assume su di sé il debito di quello.
L'assunzione del debito altrui può avvenire in forme e con effetti diversi, sì da potersi distinguere dalla dottrina quattro tipi di accollo:
a) accollo semplice. In questo, l'assuntore del debito altrui si obbliga verso il debitore a pagare in vece sua il creditore che resta estraneo all'accordo e che non perde, per ciò, il suo originario debitore. Nei rapporti fra debitore e terzo l'assuntore diventa il debitore principale; il creditore agirà contro di lui, ove riconosca la convenzione, ma, qualora non consegua il soddisfacimento del suo credito, potrà sempre agire contro l'originario debitore, che resta sussidiariamente obbligato.
Casi di accollo tacito con questo effetto si hanno, ad esempio, nella vendita di un immobile ipotecato o di un fondo gravato da canoni o da censi: l'acquirente diventa obbligato per i debiti, ma sussidiariamente ne risponde l'alienante.
b) accollo cumulativo. In questo, al primo debitore si aggiunge un secondo debitore, e l'uno e l'altro sono solidamente obbligati.
c) accollo novativo. In questo si ha estinzione dell'obbligazione originaria e nascita di una nuova obbligazione, in cui il nuovo debitore prende il posto del debitore originario, che resta liberato quando concorrano il consenso del creditore e l'animus novandi: in questo, come in ogni altro caso di novazione (art. 1274 cod. civ.), privilegi e le ipoteche del credito anteriore non passano in quello che gli si è sostituito.
d) accollo privativo. Si distingue dal precedente, in quanto il primo debitore non è liberato mediante novazione e vi ha soltanto sostituzione di un debitore all'altro nella stessa obbligazione. Soltanto quest'ultimo tipo di accollo attua propriamente la successione a titolo particolare nel debito.
Bibl.: G. Pacchioni, L'accollo dei debiti di un'azienda, in Riv. di dir. comm., 1911, parte 2ª, p. 72 segg.; A. Giovene, Il negozio giuridico rispetto ai terzi, 2ª ed., Torino 1917, pp. 186-195; R. De Ruggiero, Ist. di dir. civ., 7ª ed., Messina 1934, e in Dizionario di diritto privato, s. v.