acconciare
. Il verbo è ricco di molteplici accezioni nei primi secoli della lingua; D. ne ha fatto uso esclusivamente nel significato fondamentale (proprio e figurato), che abbraccia peraltro molte sfumature: " rendere acconcio, atto, idoneo, capace ", " preparare a un determinato scopo ", quindi " disporre ", " predisporre ". Così in Cv III XV 17 innanzi che voi foste, ella [la sapienza] fu amatrice di voi, acconciando e ordinando lo vostro processo; anche in Cv I XIII 6, IV XXV 13, e in Pd XXXI 98 vola con li occhi per questo giardino [la comunità dei beati, disposta in forma di candida rosa]; / ché veder lui t'acconcerà lo sguardo / più al montar per lo raggio divino. Nell'ediz. Aldina si legge t'acouerà, nella Crusca t'accenderà (cfr. Petrocchi, ad l.).
Intransitivo pronominale in Vn VIII 7 sollicito li fedeli d'Amore a piangere e dico che lo segnore loro piange, e dico udendo la cagione per che piange', acciò che s'acconcino più ad ascoltarmi, e in Rime dubbie XIV 14.