Plaza, accordi di
Accordi sui tassi di cambio sottoscritti il 22 settembre 1985 al vertice dell’Hotel Plaza a New York dai ministri finanziari e dai banchieri centrali dei Paesi dell’allora G5 (Francia, Giappone, Gran Bretagna, Repubblica federale tedesca, Stati Uniti) e del Canada. L’obiettivo degli accordi consisteva nel contrastare il persistente apprezzamento del dollaro registrato nella prima metà degli anni 1980, attraverso interventi coordinati sul mercato dei cambi. Il perdurare dell’apprezzamento, particolarmente nei confronti dello yen giapponese, aveva cominciato a rappresentare una fonte di preoccupazione per l’amministrazione Reagan, che si era in passato opposta a interventi sul mercato dei cambi, in linea con un approccio di politica economica marcatamente liberista. All’inizio del secondo mandato del presidente R. Reagan nel 1985, l’amministrazione si fece tuttavia interprete di una visione più pragmatica, in parte come risposta al sorgere di spinte protezionistiche provenienti da quei settori dell’economia americana che risentivano maggiormente della perdita di competitività sui mercati internazionali derivante dalla forza del dollaro, quali l’industria automobilistica. Significativamente, gli accordi sancirono l’affermazione del ruolo del Giappone nel Sistema monetario internazionale (➔). Il conseguente deprezzamento del dollaro perdurò fino agli accordi del Louvre del febbraio 1987 (➔ Louvre, accordi di).