MED, accordi
Accordi di cooperazione, economica e sociale tra Paesi europei e Paesi del Mediterraneo.
I primi accordi di cooperazione mediterranea, in particolare con i Paesi della sponda Sud, risalgono agli anni 1970, ma una significativa intensificazione di queste relazioni si è avuta nel 1995 con la Conferenza di Barcellona e la firma del partenariato mediterraneo (➔ partenariato). Il cosiddetto ‘processo di Barcellona’ ha creato relazioni più strette tra i singoli Paesi nord-africani e la UE, con la firma di accordi di associazione, che hanno sostituito quelli di semplice cooperazione. Il partenariato aveva come oggetto una cooperazione in campo economico, politico e sociale basata sui principi di solidarietà, sviluppo e reciprocità. Il processo di Barcellona ha tuttavia subito una forte battuta di arresto alla fine degli anni 1990, anche per lo spostamento degli interessi della UE verso Est, culminato con l’allargamento del 2004. Il partenariato euromediterraneo è stato quindi sostituito dalla più ampia politica europea di vicinato, il cui scopo principale è quello di fornire un quadro per i rapporti con i Paesi limitrofi per i quali non è prevista a breve la possibilità di adesione all’Unione. Con ognuno di questi Stati era contemplata la firma di accordi bilaterali. Nel 2008 si è avuto un ritorno di interesse verso l’area del Mediterraneo, sotto la presidenza francese della UE, e si è arrivati alla costituzione dell’Unione del Mediterraneo, comprendente non solo i Paesi della sponda Sud, ma anche quelli balcanici. Le nazioni del processo di Barcellona con cui l’Unione Europea ha stretto accordi bilaterali di associazione sono: Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Tunisia.
Gli accordi bilaterali siglati hanno uno schema comune, che prevede la cooperazione economica (in termini sia commerciali sia finanziari), la cooperazione sociale (in materia di istruzione, ma anche di controllo delle migrazioni) e aspetti legati alla sicurezza. Gli accordi tendono a promuovere una maggiore integrazione intra-regionale tra gli stessi Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Più in particolare, la cooperazione economica ha come scopo la trasformazione degli accordi di associazione in un’area di libero scambio. L’istituzione di quest’area, inizialmente prevista per il 2010, è stata rimandata a data futura, necessitando di 12 anni di transizione dall’entrata in vigore degli accordi bilaterali. Unica eccezione sono le relazioni con Israele, con cui si stanno concordando misure di abbattimento delle barriere commerciali tra le due economie.
Negli accordi di partenariato sono incluse anche misure di assistenza finanziaria. Con il processo di Barcellona è stato attivato il programma MEDA (1996-99), cui è seguito il MEDA II (2000-06). Con l’avvio della politica europea di vicinato è stato introdotto un nuovo strumento di supporto finanziario, quello di vicinato e partenariato, la cui dotazione, per il periodo 2007-13, è pari a 11,181 miliardi di euro; tra i suoi obiettivi vi sono anche progetti di cooperazione con la Russia.