Basilea-Nyborg, accordo di
Intesa stipulata nel settembre del 1987 dai ministri finanziari e dai governatori delle banche centrali della Comunità Europea con lo scopo di adeguare gli accordi di cambio dello SME (➔). Con l’accordo di B.-N., le banche centrali dei Paesi partecipanti allo SME si impegnavano a un’assistenza reciproca illimitata, sia pure per periodi di tempo circoscritti, al fine di contrastare eventuali attacchi speculativi che, potendo contare su ingenti risorse, avrebbero potuto sovvertire un sistema a cambi fissi, anche se periodicamente aggiustabili, quale era lo SME. In particolare, l’accordo prevedeva: il rafforzamento delle procedure di sorveglianza congiunta sul mercato dei cambi; la disponibilità a utilizzare più ampiamente la banda di fluttuazione e l’uso più pronto e flessibile dei tassi di interesse, oltre agli interventi sul mercato dei cambi, per scoraggiare attacchi speculativi; una maggior flessibilità delle condizioni e dei termini dei pagamenti tra banche centrali, legati al finanziamento degli interventi realizzati.