accredito
Possibilità data da un soggetto (accreditante) ad altro soggetto (accreditato) di attingere al patrimonio del primo.
Nel linguaggio bancario, si definisce ordine di a. la disposizione con cui la banca chiede a un’altra di versare a una persona una somma per suo conto o per conto di un suo cliente.
Nel linguaggio contabile, l’a. identifica l’operazione con cui si iscrive una variazione nella sezione ‘avere’ di un conto, mentre la nota di a. (o nota di credito o nota di addebito) è una nota di variazione e viene emessa quando, successivamente all’emissione o registrazione della fattura originaria, si sono verificati cambiamenti di quanto fatturato o registrato. La nota di a. rappresenta infatti il documento contabile, di struttura del tutto simile a una fattura, attraverso il quale vengono rilevate le rettifiche agli acquisti e/o alle vendite di beni o alle prestazioni di servizi. Si tratta in sostanza di operazioni di rettifica di quanto precedentemente rilevato, ovverosia di fatture registrate/emesse, che possono derivare, per es., da resi di materie a fornitori (comportando dunque una riduzione di costi precedentemente rilevati), da resi di prodotti da parte dei clienti, da sconti e abbuoni, errori nelle fatturazioni, prestazioni pagate ma poi non svolte, annullamenti di contratti. Qualora i beni oggetto della nota siano beni/servizi soggetti a IVA, l’emissione di una nota di a. genera uno storno, ovvero una variazione in diminuzione dell’importo, del credito verso il cliente, dei ricavi, del debito IVA sorto al momento della registrazione della fattura di vendita. Qualora i beni/servizi oggetto della nota non siano soggetti IVA o siano esenti da IVA, occorre rilevare lo storno del credito verso il cliente e lo storno dei ricavi.