ACETONEMIA (da acetone e gr. αἷμα "sangue")
Nel decorso dei processi di elaborazione chimica che le sostanze grasse e proteiche di origine alimentare introdotte nell'organismo subiscono in seno ai tessuti, si formano, quali prodotti intermediarî del ricambio, i corpi chetonici, detti anche cheto-acidi (acetone, acido acetacetico, acido β- ossibutirrico); la cui presenza nell'organismo in condizioni fisiologiche è appena accertabile, perché essi scompaiono rapidamente, trasformandosi in altre sostanze. In determinate condizioni patologiche del ricambio, si accumulano invece nel sangue e negli umori in genere (acetonemia), e vengono eliminati nelle urine in quantità assai superiore alle tracce che si trovano normalmente (acetonuria). Questi fenomeni rivelano l'esistenza di uno stato d' intossicazione grave, detta appunto acidosi (v.), che ha luogo quando si renda deficiente la combustione intraorganica degl'idrati del carbonio: così avviene nel diabete (v.), che è il caso più frequente, e negli stati di digiuno protratto. I processi ossidativi delle sostanze grasse procedono regolarmente soltanto in presenza di un'adeguata quantità di carbidrati: quando l'organismo sia depauperato di questi corpi, com'è nel digiuno o in altri stati di carenza alimentare oppure quando, come nel diabete, sia incapace di trattenerli e di utilizzarli, il ricambio dei grassi e quello delle proteine subiscono un arresto alla fase dei corpi acetonici: ne consegue l'intossicazione acidotica con tutte le sue gravi conseguenze di ottundimento del sensorio, alito di odore acetonico, depressione generale delle forze sino allo stato comatoso.
L'acetonemia e l'acetonuria, come pure i sintomi clinici dell'acidosi, si combattono con sostanze alcaline ad alte dosi (bicarbonato di sodio) e soprattutto con sostanze alimentari ricche di carbidrati: ad essi si deve l'azione antichetogena più importante in quanto fa regredire la produzione dei corpi chetonici. Anche gli estratti del tessuto insulare del pancreas, le cosiddette insuline, spiegano una potente influenza contro l'acidosi, in quanto favoriscono lo sfruttamento e l'immagazzinamento nell'organismo degli idrati del carbonio.