ACHI, Giacomo, detto Matola
Architetto bolognese, alle dipendenze della Comunità di Bologna, dal 1464 al 1490 lavorò a mura di difesa, torri ed opere di fortificazione dei castelli, investito della carica di regolatore del piano della città e di "copertore dei palazzi pubblici". Nel 1464 costruì la rocca di Savignano, poi la casa del Capitano di Porta Castiglione; quindi restaurò l'antica casa dei Dalle Corregge (ora Buini, via Oberdan 18), offerta dal Comune a Tristano Sforza, ottenendo, il 18 marzo 1466, un compenso di lire 161,13.
È quest'ultima l'unica opera che testimoni il suo stile di transizione, di tipo lombardo nella sezione ottagonale dei pilastri, nell'arco abbassato del portico esterno e del cortile, nella decorazione in cotto e nei capitelli a foglia lanceolata. Non sono infatti più giudicabili né le stanze dei palazzi del Podestà e degli Anziani (1492-93), più volte rimaneggiate, né le mura a cui lavorava nel 1488, né la chiesa di S. Salvatore (ricostruita nel 1605), che egli si impegnava (contratti del 15 nov. 1473 e del 22 febbr. 1474) a edificare sul posto della preesistente chiesa romanica e a fornire di un soffitto a cassettoni con ornati di rose, e a cui lavorava nel 1474 (v. G. Nadi, Diario bolognese, 1418-1504,Bologna 1886, p. 81) fino alla consacrazione, 12 marzo 1478 (v. G. C. Trombelli, Memorie istoriche concernenti le canoniche di S. Maria di Reno e S.Salvatore,Bologna 1752, p. 73).
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Bologna, Mandati, vol. 15, c. 235; Chiesa di S. Salvatore, Registro 230/2677, cc. 1, 2; F. Malaguzzi Valeri, L'architet. a Bologna nel Rinascimento, Rocca S. Casciano 1899, pp. 102-106, 147 s., 177; Id., L'intaglio e la tarsia a Bologna nel Rinascimento, in Rass. d'arte,I (1901), p. 26; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexicon der bildenden Künstler, I, p. 45.