BERTARELLI, Achille
Nacque a Milano il 12 nov. 1863 da Pier Giuseppe e da Carolina Nessi. Si laureò in giurisprudenza nel 1888 a Bologna, ma preferì occuparsi, con i fratelli Giulio e Luigi Vittorio, della fabbrica familiare di arredi sacri. Ben presto si manifestò in lui una viva passione per la raccolta e lo studio di stampe incise e di libri illustrati.
Fin dall'inizio della sua attività di collezionista (da porre intorno al 1890) il B. volse i suoi interessi ai prodotti minori dell'arte incisoria, che erano di solito trascurati dai raccoglitori e dagli storici dell'arte.
Negli ex libris, negli antichi biglietti da visita, nelle vedute di città, nelle stampe di argomento storico o di intonazione popolare, ciò che lo interessava era soprattutto la diretta documentazione di un avvenimento, di un ambiente, di un gusto. Tale interesse orientò sia i numerosi, fortunati acquisti (dei quali ricorderemo almeno quello, avvenuto nel 1893, dell'intero fondo di magazzino della calcografia Remondini di Bassano), sia i suoi primi studi, dedicati, con gusto di bibliofilo, agli ex libris (Gli ex libris italiani, Milano 1902, in collaborazione con H. D. Prior) e ai biglietti da visita. Ma già nell'opera riassuntiva e monumentale dedicata, dopo numerosi studi preparatori, a questa raffinata espressione di gusto mondano (Il biglietto da visita italiano. Contributo alla storia del costume e dell'incisione nel sec. XVIII, Bergamo 1911) la dimensione storica della ricerca appariva prevalente rispetto al limitato argomento dell'opera, che veniva come dimenticato nella sua seconda parte, consistente in un ampio panorama dell'incisione italiana del Settecento.
Tra gli ultimissimi anni dell'Ottocento e il primo decennio del Novecento il B. approfondì ed allargò i suoi interessi sotto l'influenza di due notevoli maestri, G. Fumagalli e F. Novati. Dal primo apprese il metodo della ricerca bibliografica ed erudita; il secondo gli rivelò l'importanza delle stampe popolari italiane.
Divenuto già nel 1897, accanto al Fumagalli, vicepresidente della Società bibliografica italiana, il B. venne sempre più volgendo i suoi interessi verso la storia della produzione e della diffusione del libro illustrato e della stampa incisa di carattere specialmente popolare, di cui studiò diversi e fino ad allora ignorati aspetti: le antiche aziende calcografiche ed editoriali; gli stili di ornamentazione del libro propri di alcune città italiane nei secc. XVII e XVIII; le grandi raccolte private di libri e stampe, di cui con il Fumagalli aveva pensato di compilare una Guida ragionata, arrestatasi ad un solo fascicolo di saggio pubblicato nel 1903.
Nel 1911organizzò, insieme col Novati, una sezione speciale di iconografia popolare, nell'ambito della Mostra di etnografia italiana tenuta in quell'anno a Roma, e ne pubblicò il catalogo. L'esperienza fatta in tale occasione e quella proveniente dalla sua vasta raccolta personale di stampe popolari (oltre 18.000) confluirono in un'opera di sintesi, una delle poche da lui lasciate, L'imagerie populaire italienne (Paris 1929).
In essa il B. pose in rilievo il contributo che la stampa popolare può dare allo studio della cultura e della mentalità delle classi popolari dei secc. XV-XIX; illustrò i caratteri precipui della stampa popolare italiana, la immutabilità dei suoi motivi e dei suoi schemi iconografici nei secoli, i rapporti che la univano all'incisione d'arte; propose, infine, uno schema organico di classificazione dei soggetti delle singole stampe.
Il 15 genn. 1924 il B. donò al Comune di Milano la sua vastissima collezione di stampe, comprendente complessivamente circa trecentomila pezzi, e attualmente conservata nel Castello Sforzesco sotto la denominazione di Civica raccolta delle stampe; egli continuò ad occuparsene attivamente anche negli anni successivi, accrescendola con altri doni ed illustrandola con accurati cataloghi. A parte alcuni studi minori (e un'opera monumentale dettatagli dal suo grande amore per la città natale: Tre secoli di vita milanese nei documenti iconografici. 1630-1875, Milano 1927), il B. dalla data della donazione (cui seguì nel 1925 la cessione al Museo milanese del Risorgimento di una sua vasta collezione di volumi, con un Catalogo, 3 voll., Bergamo 1925) in avanti si dedicò - insieme con P. Arrigoni - prevalentemente alla compilazione di accurati e minuziosi cataloghi di sezioni speciali della sua raccolta. Di essi vanno ricordati almeno quelli riservati alle carte geografiche (Le carte geografiche dell'Italia…, Milano 1930), alle stampe di argomento storico (Le stampe storiche conservate nella raccolta del Castello Sforzesco…, Milano 1932). Il volume Le incisioni di G. M. Mitelli (Milano 1940) uscì postumo, essendo il B. morto il 20 maggio 1938.
Bibl.: Necrologi di P. Arrigoni, in Maso Finiguerra, III(1938), pp. 63-65, e in Lares, IX(1938), pp. 290-93; cfr. inoltre G. Fumagalli, A. B. e le sue raccolte, in Accad. e bibl. d'Italia, XIII (1939), pp. 239-52 (con bibl. delle opere); G. Nicodemi, A. B.,in Le incisioni di G. M. Mitelli, Milano 1940, pp. VII-XVIII (con bibl. delle opere).