D'ORSI, Achille
Scultore, nato a Napoli il 6 agosto 1845 vi morì l'8 febbraio 1929. La sua fama nella storia della scultura italiana durante l'ultimo trentennio dell'800 e il principio dell'attuale secolo appare oggi superiore al valore di quel che l'arte sua realizzò nella plastica. Ciò fu dovuto alla posizione che il D'O. assunse di fronte all'arte accademica rappresentata a Napoli da Tito Angelini e da Tommaso Solari, suoi maestri nell'Accademia napoletana delle belle arti, guidato dal suo gusto e dalla sua visione della vita che lo conducevano ad una decisa reazione realistica. Per tal via, mentre la reazione antiaccademica per opera del Morelli e del Palizzi raggiungeva nel campo della pittura, le sue più efficaci realizzazioni, il D'O. appariva sulla scena dell'arte napoletana inauguratore di modi nuovi nel campo fin allora pacifico della scultura. Ma egli rimase prigioniero di sé stesso e del gusto realistico trionfante dappertutto, palesando le migliori qualità nel suo plasticismo in deliziose statuette di genere, in riproduzioni di tipi colti dalla vita della strada; e quando tentò composizioni più vaste e di maggior significato, si mostrò egli stesso schiavo di vecchi convenzionalismi. Il gruppo dei Parassiti per es. (1877, conservato nella reggia di Capodimonte) mostra nei panneggi delle figure una mancanza di studio della realtà che è davvero in aperto contrasto con gli intendimenti realistici dello scultore: i quali difatti erano assai più volti alla scelta del soggetto, che alla sua trattazione plastica. Il maggior successo del D'O. fu il Proximus tuus che si conserva nella Galleria nazionale d'arte moderna in Roma. Le sue numerose statue ritratti hanno vigore dalla visione realistica dello scultore, ma non costituiscono la più ricca parte della sua vasta produzione, e povera cosa è il monumento a Umberto I, inaugurato a Napoli nel 1911. Nella scultura decorativa, e specialmente nel gruppo denominato Pathos che potrebbe essere un'appropriata decorazione centrale di fontana, il D'O. ha manifestato felicità d'invenzione e di sviluppi formali.
Bibl.: E. Giannelli, Artisti napoletani viventi, Napoli 1916; A. Colasanti, La galleria naz. d'art mod., in Roma, Milano-Roma s. a.