FONTANELLI, Achille
Generale italiano, nato a Modena il 18 novembre 1775 da illustre famiglia reggiana, morto a Milano il 22 luglio 1838. Il padre, generale Alfonso, che era stato ministro della Guerra del ducato di Modena, era stato il primo ad applicarvi la coscrizione obbligatoria. A vent'anni il F., da poco uscito dal patrio collegio S. Carlo, ebbe il comando della coorte modenese, una delle cinque create dal Comitato di difesa della federazione cispadana (1796). Dopo l'occupazione di Faenza e Ancona (Lannes, 1797), si distinse a Sant'Elpidio nelle Marche sbaragliando i rivoltosi. Partecipò alla conquista delle isole Ionie, durante la quale divenne stretto amico dell'allora tenente Eugenio di Beauharnais. Nel 1799 si distinse nella difesa di Ancona sotto gli ordini del generale Monnier. Nel 1800, inviato in Toscana quale vice-ispettore alle rassegne, fu catturato dagli Austriaci e tenuto prigioniero in Germania fino alla pace di Lunéville. Il Primo Console lo nominò suo aiutante di campo gli affidò varie delicate missioni.
Promosso generale di brigata, ebbe nel 1805 da Napoleone l'incarico di preparare ufficiali e sottufficiali per l'esercito del regno italico. Propose all'imperatore - che integralmente approvò - un decreto per la formazione delle guardie d'onore e dei veliti. Promosso nel 1809 generale di divisione, prese parte alla campagna contro l'Austria, distinguendosi alla battaglia del Piave (8 maggio) e in tutte le azioni successive, e a guerra conclusa fu nominato gran dignitario della Corona ferrea, consigliere di stato e conte dell'Impero.
Nel 1810 ebbe incarico di occupare militarmente Lugano, Bellinzona e il Vallese. Il 10 agosto 1811, nominato ministro della Guerra e Marina del Regno Italico, alleggerì la burocrazia ministeriale; diede impulso agli studî statistici; perfezionò i metodi degli appalti per forniture; approvvigionò e mise a punto di difesa le 54 piazzeforti del Regno Italico; riordinò i collegi militari, la cavalleria, il servizio d'artiglieria e le caserme. Elevò da 70 a 100 mila uomini il contingente dell'esercito. Particolari cure dedicò alle forze navali e in due anni mise insieme una flotta italica della forza di 3 vascelli di linea, 3 fregate, 12 navi minori e 5000 uomini d'equipaggio. Nel 1812 presentò a Napoleone per la campagna di Russia 25.000 uomini perfettamente istruiti ed equipaggiati, che si comportarono gloriosamente; e durante le operazioni provvide all'incessante invio di rifornimenti d'uomini e di materiali. Dopo la disastrosa ritirata, fornì altre due divisioni rinforzate e insistette presso Napoleone per avere egli stesso un comando alla fronte. Esaudito finalmente (1813), la sua divisione ebbe i particolari elogi dell'imperatore. Fu per merito del F., del Guillemont e del Morand se dopo Lipsia i coalizzati non riuscirono a tagliare ai Francesi la via di scampo. A Hanau, dove trattenne le forze nemiche a prezzo dei maggiori sacrifici, il F. mostrò preclare doti di capo in un'azione di retroguardia estremamente difficile.
Ritornato in Italia, compì ancora miracoli di attività per mettere insieme un nuovo esercito italico che potesse difendere le frontiere del regno, minacciate dagli Austriaci del Bellegarde e anche - inaspettatamente - da Gioacchino Murat passato nel campo dei nemici di Napoleone. Tornati gli Austriaci a Milano (trattato di Mantova), il F. accettò, in un primo tempo, il grado di luogotenente maresciallo imperiale, ma ben presto chiese di ritirarsi dal servizio e condusse vita privata fino alla morte, prima in una sua villa del Modenese, poi a Milano, dopo che il duca estense - sospettoso che egli potesse dar mano ai moti liberali (1831) - lo ebbe invitato a lasciare il ducato.
Bibl.: G. De Filippi, Orazione funebre, in Gazzetta privilegiata, Milano, 26 luglio1838; G. Jacopetti, Biografia del conte A. F., Milano 1845 (inserita anche da G. Lombroso nelle sue Vite dei primari generali); A. Zanoli, Sulla Milizia cisalpina-italiana, Milano 1845; A. Roncaglia, Elogio del maresciallo conte A. F., Modena 1879; S. Mainoni, Vita e campagne del generale A. F., Roma 1883; D. F. De Chaurand de Saint-Eustache, La vita e le opere del generale A. F., in Provincia di Modena, 6 marzo 1903; A. Pingaud, Les hommes d'état de la république italienne 1802-1805, Parigi 1914; C. Cesari, A. F., in Boll. dell'ufficio storico del Ministero della guerra, Roma 1932, n. 1°.